Meditazioni 30 aprile 2018
Proviamo ad immergerci dentro il cuore di quegli uomini che sono radunati attorno a Gesù, che lo ascoltano e lo guardano parlare pieni di una trepidazione che li sovrasta per quello che il Signore sta affermando di sé e della loro vita. Sono sempre tutti lì con lo sguardo proteso, pendente e attaccato ad ogni sua parola. […] Come vorrei che ciascuno di noi rinvenisse il medesimo cuore e il medesimo sguardo dei discepoli. Come d’altra parte ci è accaduto di rinvenire in noi stessi quando siamo stati investiti dallo sconvolgente incontro con la Compagnia che ha portato la medesima, inaudita e affascinante pretesa di Cristo nella nostra vita. Dovrebbe essere sempre questo l’atteggiamento con cui partecipiamo e viviamo il nostro cammino di Compagnia (Nicolino Pompei, Senza di me non potete fare nulla).
Invochiamo la compagnia e l’intercessione della Madonna chiedendo la grazia di rinvenire sempre in noi il medesimo cuore e il medesimo sguardo dei discepoli e che sia sempre questo l’atteggiamento con cui viviamo il nostro cammino. A Maria Santissima continuiamo ad affidare Nicolino, ciascuno di noi e tutte le intenzioni che abbiamo portato nel pellegrinaggio a Lourdes appena vissuto. In particolare preghiamo per Giovanni, Dimitri, Francesco, Iolanda, Eleonora, Claudio, Savina e per tutte le persone malate. Preghiamo per Matteo, Maria Vittoria, David, Carolina e tutti i bambini e i ragazzi che in questo periodo ricevono la Prima Comunione e la Cresima. Preghiamo per Giacomina, Cristina, Camilian e per tutti i nostri cari defunti. Preghiamo per Papa Francesco che al Regina Coeli di ieri così ci ha chiesto: “accompagniamo con la preghiera l’esito positivo del Summit Inter-coreano di venerdì scorso e il coraggioso impegno assunto dai Leader delle due Parti a realizzare un percorso di dialogo sincero per una Penisola Coreana libera dalle armi nucleari. Preghiamo il Signore perché le speranze di un futuro di pace e più fraterna amicizia non siano deluse, e perché la collaborazione possa proseguire portando frutti di bene per l’amato popolo coreano e per il mondo intero. Nella scorsa settimana la comunità cristiana della Nigeria è stata nuovamente colpita con l’uccisione di un gruppo di fedeli, fra i quali due sacerdoti: affidiamo al Dio della misericordia questi fratelli affinché aiuti quelle comunità così provate a ritrovare la concordia e la pace. Il 1° maggio, nel pomeriggio inizierò il Mese Mariano con un pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Divino Amore. Reciteremo il Rosario, pregando in particolare per la pace in Siria e nel mondo intero. Invito ad unirsi spiritualmente e a prolungare per tutto il mese di maggio la preghiera del Rosario per la pace”.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
E la presenza di Gesù è così inseparabile da noi, è così indomabile e definitiva da permettere a ciascuno, in qualsiasi momento, di poter essere profondamente risvegliato e di potersi riattaccare in un attimo alla sua presenza vitale. Sì, l’infinita misericordia di Dio non permette mai, nella vita di coloro che sono chiamati al suo amore, che accada qualcosa se non per una rinnovata coscienza di se stessi, per essere risvegliati all’esigenza più profonda dell’umano, per un cammino di maturazione e di radicamento nella fede (Nicolino Pompei, Senza di me non potete fare nulla).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Nella vita di un uomo che ha avuto la grazia del sorprendente e travolgente incontro con Cristo, come è accaduto a ciascuno di noi, non c’è nient’altro da domandare, da attendere, da favorire e da vivere se non lui e il rimanere nel suo amore. Un amore permanentemente presente e fedele che non attende altro che un minimo spazio del nostro cuore, un accenno del nostro desiderio, una mossa della nostra libertà per continuare ad attrarci e ad investirci del suo amore (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
La domanda della presenza di Cristo è tutta la reale mendicanza del cuore di ogni uomo. È ciò che fonda il suo vero bisogno e il suo sterminato desiderio dentro ogni istante della sua vita. Tutto l’essere dell’uomo è attesa dell’Essere di Cristo. Prendere sul serio l’esperienza di noi stessi come tralcio, anche nel rapporto con altri tralci, ci fa emergere in quell’essere fame e sete di quella linfa vitale e infinita che sola può nutrire, dissetare, compiere e soddisfare noi stessi dentro ogni rapporto. Avere a cuore il bene e la felicità di noi stessi come dell’altro, della nostra donna, dei nostri figli, del collega di lavoro… non può che renderci più disponibili e più attenti alla verifica di quella dinamica necessaria che Gesù ci indica attraverso la parabola [della vite e del tralcio], perché la sua presenza sia l’avvenimento da cui attendiamo tutto e in cui concepiamo tutto e tutti (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria al cielo
Invochiamo, nella certa e sicura intercessione della Vergine Maria, il tuo Santo Spirito perché, nella grazia della vita e della comunione della Santa Chiesa, possiamo vivere e seguire il dono della vita e del cammino della nostra Compagnia per continuare ad incontrarti, a camminare con te, a ritornare sempre a te nell’esperienza di una continua attrattiva (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina
Signore Gesù, quello che intensamente desideriamo è amarti dentro ogni cosa e sopra ogni cosa, non solo perché senza di te non possiamo vivere e non possiamo fare nulla, ma perché noi vogliamo ardentemente vivere e fare tutto con te, in te e per te. E così testimoniare al mondo intero, dal più prossimo al più estraneo e lontano, nell’evidenza tangibile e semplice del nostro umano che vive, cosa si perde a non vivere con te, in te e per te. Perché dall’esperienza di bellezza, di gioia, di amore, di pienezza e di intelligenza che sovrabbonda nell’umano di chi vive attaccato a te, ogni uomo possa sentirsi attratto verso la tua presenza, travolto dal tuo amore e lasciarsi anch’egli attaccare a te, a te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen (Ibi).