Meditazioni 29 maggio 2017
Adesso invito ciascuno ad invocare lo Spirito Santo attraverso l’inno. Diremo: “Senza la tua forza nulla è nell’uomo, nulla è senza colpa…”. Senza l’apertura della nostra vita alla sua incessante azione, senza una continua mendicanza e vigilanza, siamo sopraffatti dalla nostra misura delle cose, sedotti dalla mentalità invasiva del mondo, di un mondo tutto opposto alla vera natura dell’io e all’Avvenimento di Cristo che lo determina, lo salva e lo realizza. […] Nella fedeltà a questa invocazione, nella fedeltà alla preghiera, la vita è sempre ridestata alla sua natura e all’espressione più adeguata alla sua natura; e proprio per questo ognuno può sempre e comunque ritrovarsi vivo nel suo autentico desiderio, e sempre recuperato e ricostituito dall’iniziativa incessante e redentiva del Signore. Occorre aderire a questo invito – come a tutta l’iniziativa di Dio – con cuore sincero, umile, realmente desideroso, bambino. Chiedere – con questo cuore e desiderio – che le parole con cui invocheremo lo Spirito accadano in noi. Essere realmente aperti e disponibili alla realtà che esse custodiscono. Essere realmente poveri perché lo Spirito realizzi ciò che chiediamo. Lo invochiamo sull’ascolto e sul lavoro (indispensabile per ciascuno) a cui saremo chiamati in questi giorni, perché sorregga e desti il nostro io ad accogliere tutto come necessario e urgente, vitale alla propria vita nel suo unico Destino. Per ritrovare un passo nuovo di radicamento del proprio io in Cristo, vera Pietra angolare senza la quale non è possibile nulla, non si costruisce nulla. Un passo nuovo e quindi realmente obbediente al cammino e ai gesti, ai rapporti della nostra Amicizia come memoria dell’iniziativa di Cristo che mi fa essere, mi cambia, mi salva (Nicolino Pompei, Egli è la pietra che, scartata da voi, i costruttori, è diventata testata d’angolo. E non c’è in nessun altro la salvezza)…
Affidiamo a Maria Santissima ciascuno di noi, Nicolino ed in particolare tutte le persone per cui ci è stato chiesto di pregare: Cristina, Ella, Elvira, Francesca,Roberto e Serena. Preghiamo per Emanuele, Francesco e Simona che domenica riceveranno la cresima e per Filippo che domenica riceverà il battesimo. In comunione con Papa Francesco preghiamo per le vittime dell’attentato di venerdì in Egitto, trucidate perché si sono rifiutate di rinnegare la loro fede cristiana. Il Signore accolga nella sua pace questi coraggiosi testimoni, questi martiri, e converta i cuori dei terroristi. E preghiamo anche per le vittime dell’attentato di lunedì scorso a Manchester, dove tante giovani vite sono state crudelmente spezzate.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
I discepoli sono passati attraverso il “fuoco” della passione e della risurrezione; alla vista del Signore risorto gli si prostrano davanti, alcuni però sono ancora dubbiosi. A questa comunità spaurita, Gesù lascia il compito immenso di evangelizzare il mondo; e concretizza questo incarico con l’ordine di insegnare e battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’Ascensione di Gesù al cielo costituisce il termine della missione che il Figlio ha ricevuto dal Padre e l’avvio della prosecuzione di tale missione da parte della Chiesa. Da questo momento, dal momento dell’Ascensione, infatti, la presenza di Cristo nel mondo è mediata dai suoi discepoli, da quelli che credono in Lui e lo annunciano. Questa missione durerà fino alla fine della storia e godrà ogni giorno dell’assistenza del Signore risorto, il quale assicura: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Papa Francesco, Angelus del 28/05/17).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
In questa festa dell’Ascensione, mentre rivolgiamo lo sguardo al cielo, dove Cristo è asceso e siede alla destra del Padre, rafforziamo i nostri passi sulla terra per proseguire con entusiasmo e coraggio il nostro cammino, la nostra missione di testimoniare e vivere il Vangelo in ogni ambiente. Siamo però ben consapevoli che questa non dipende prima di tutto dalle nostre forze, da capacità organizzative e risorse umane. Soltanto con la luce e la forza dello Spirito Santo noi possiamo adempiere efficacemente la nostra missione di far conoscere e sperimentare sempre più agli altri l’amore e la tenerezza di Gesù. Chiediamo alla Vergine Maria di aiutarci a contemplare i beni celesti, che il Signore ci promette, e a diventare testimoni sempre più credibili della sua Risurrezione, della vera Vita (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Con la discesa dello Spirito Santo, per i discepoli di Efeso è incominciato il moto del cuore perché quello che muove il nostro cuore, quello che ci ispira, che ci insegna è lui: è lo Spirito che muove il cuore, che alimenta le emozioni nel cuore. Del resto, lo aveva detto lo stesso Gesù: lo Spirito insegnerà e farà ricordare tutto quello che io vi ho insegnato. Ciò che è accaduto ai discepoli di Efeso è un’esperienza ricorrente nei racconti del Nuovo testamento, in cui si incontrano tanti personaggi che hanno sentito questo messaggio e hanno cambiato vita. Per esempio possiamo domandarci: chi mosse Nicodemo ad andare di notte a parlare con Gesù? Fu proprio quella inquietudine. E chi mosse la samaritana dopo aver dato l’acqua a Gesù a intrattenersi a parlare con lui?. La risposta è che lei sentiva che il cuore cambiava. Ancora: chi mosse la peccatrice ad andare e bagnare i piedi di Gesù con le sue lacrime? E chi mosse tanta gente ad avvicinarsi a Gesù? Pensiamo a quella signora, ammalata di perdite di sangue: chi è stato a muoverla e a metterle quel sentimento, quell’idea: “Se io tocco l’orlo del mantello sarò guarita”?. La risposta è sempre la stessa: lo Spirito Santo, colui che muove il cuore (Papa Francesco, Meditazione a Santa Marta del 29/05/17).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria assunta in cielo
Occorre lasciarsi interpellare dallo Spirito Santo… Bisogna chiedersi: «Quale è il mio rapporto con lo Spirito Santo? Io prego lo Spirito Santo? Chiedo luce allo Spirito Santo? Chiedo che mi guidi per il cammino che devo scegliere nella mia vita e anche tutti i giorni? Chiedo che mi dia la grazia di distinguere il buono dal meno buono? Perché il buono dal male subito si distingue. Ma c’è quel male nascosto che è il meno buono, ma ha nascosto il male. Chiedo quella grazia? … Come è il mio rapporto con lo Spirito Santo?. Ogni cristiano dovrebbe cioè chiedersi: «Io ho un cuore irrequieto perché mosso dallo Spirito Santo?»; e ancora: «Chiedo questa grazia di capire cosa succede nel mio cuore?»; e infine: «Quando mi viene la voglia di fare qualcosa, mi fermo e chiedo allo Spirito Santo che mi ispiri, che mi dica di sì o di no o faccio soltanto i calcoli con la mente? (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina del cielo e della terra
L’impegno è quello di mettersi in ascolto: «Cosa mi dice lo Spirito?». Non a caso l’apostolo Giovanni nell’Apocalisse, rivolgendosi a ognuna delle sette chiese di quel tempo, incomincia così: “Ascoltate quello che lo Spirito dice alle chiese”. Perciò oggi chiediamo questa grazia di ascoltare quello che lo Spirito dice alla nostra Chiesa, alla nostra comunità, alla nostra parrocchia, alla nostra famiglia e a me, a ognuno di noi: la grazia di imparare questo linguaggio di ascoltare lo Spirito Santo (Ibi).