Meditazioni 28 settembre 2015
In questa settimana rincontreremo la testimonianza di alcuni amici santi che hanno segnato la nostra storia e che sentiamo particolarmente vicini: santa Teresina di Lisieux il 1° ottobre, i santi angeli custodi il 2 ottobre e san Francesco d’Assisi il 4 ottobre. Lasciamo che siano proprio loro a sostenerci nell’Affidamento di questa sera:
Voglio riprendere ora un brano di santa Teresina a noi molto caro. Sono le ultime parole che Teresina scrive alla Madre Priora del Carmelo alcuni mesi prima di morire. “Alle anime semplici non servono mezzi complicati: poiché io sono tra queste, un mattino durante il ringraziamento, Gesù mi ha dato un mezzo semplice per compiere la mia missione. Mi ha fatto capire questa parola del Cantico dei Cantici: «Attirami, noi correremo all’effluvio dei tuoi profumi» (Ct 1,4). Oh Gesù, dunque non è nemmeno necessario dire: «Attirando me, attira le anime che amo!». Questa semplice parola: «Attirami», basta. […]Madre amata, ecco la mia preghiera: chiedo a Gesù di attirarmi nelle fiamme del suo amore, di unirmi così strettamente a lui, che egli viva e agisca in me. Sento che quanto più il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore, quanto più dirò: attirami, tanto più le anime che si avvicineranno a me (povero piccolo rottame di ferro inutile, se mi allontanassi dal braciere divino) correranno rapidamente all’effluvio dei profumi del loro amato, perché un’anima infiammata di amore non può restare inattiva: certo, come santa Maddalena resta ai piedi di Gesù, ascolta la sua parola dolce e infuocata. Sembrando non dare niente, dà molto di più di Marta che si agita per molte cose e vorrebbe che la sorella la imitasse. Non sono i lavori di Marta che Gesù biasima: a questi lavori la sua madre divina si è umilmente sottomessa per tutta la sua vita poiché doveva preparare i pasti per la Santa Famiglia. È solo l’inquietudine della sua ardente ospite che vorrebbe correggere”. Il Signore Gesù, correggendo Marta, vuole richiamare ciascuno di noi e riaffermare che tutto quello che è necessario è lì davanti ai suoi occhi come qui ora davanti ai nostri. Che “l’unum necessarium” è la Sua presenza. Che tutto quello che facciamo o è mosso dalla Sua presenza o è votato alla dispersione, all’inconsistenza e al nulla (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
In comunione con Papa Francesco ringraziamo il Signore per il dono del viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti e preghiamo secondo le sue intenzioni; affidiamo alla Madonna particolarmente tutte le famiglie e il Sinodo straordinario sulla famiglia che sta per iniziare. A Maria Santissima raccomandiamo il nostro piccolo Pietro e i nostri carissimi amici Marco e Maria, Alessandra, Patrizia e tutti i nostri cari malati. Preghiamo per Benedetta e Cecilia, che domenica riceveranno il Sacramento della Cresima. Affidiamo alla Madonna particolarmente Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione alllo Spirito Santo
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Jesu dulcis memoria, dans vera cordis gaudia, sed super mel et omnia Eius dulcis praesentia… O Gesù, ricordo di dolcezza, dolce memoria, sorgente di vera gioia al cuore. Ma di una dolcezza più dolce del miele e sopra ogni dolcezza è dolcezza la sua Presenza. È proprio l’espressione umana del cuore di un uomo segnato dalla memoria di Cristo. Una dolcezza rappresentativa di tutto quello da cui il cuore si sente avvolto e compenetrato nella memoria di Cristo, che non ha paragone con quello che normalmente sentiamo della dolcezza. È la misteriosa dolcezza dell’incontro del cuore con l’Amore, con “l’Amato del mio cuore”, come afferma la sposa nel Cantico dei Cantici. Con l’Amore che “omne cosa conclama”, come dice Jacopone da Todi (Nicolino Pompei, La bocca non sa dire né la parola esprimere: solo chi lo prova può credere cosa sia amare Gesù).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Vorrei farvela sentire anche attraverso la testimonianza del grande san Francesco, segnato fin dentro l’evidenza della carne da questo Amore. L’esperienza della dolcezza in lui è così determinante che assume perfino connotazioni fisiche: “D’improvviso il Signore lo visitò e ne ebbe il cuore riboccante di tanta dolcezza che non poteva né muoversi né parlare, non percependo se non quella soavità… e da allora smise di adorare se stesso, e persero via via di fascino le cose che prima amava… svincolandosi man mano dalla superficialità si appassionava a custodire Cristo nell’intimo del suo cuore… e quasi ogni giorno si immergeva segretamente nell’orazione. Vi si sentiva attirato dall’irrompere di quella misteriosa dolcezza che, penetrandogli sovente nell’anima, lo sospingeva alla preghiera perfino quando stava in piazza o in altri luoghi pubblici” (Leggenda dei Tre Compagni) (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Ricordiamo tutti il racconto della celebrazione del Natale davanti al primo presepio proprio da lui realizzato. Ad un certo punto nella “Vita prima” si dice: “… E ogni volta che diceva Bambino di Betlemme o Gesù passava la lingua sulle labbra quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole”. San Bonaventura nella “Leggenda Maggiore” riferisce: “Diceva i salmi con estrema attenzione, come se avesse Dio presente, e quando nella recita capitava di pronunciare il nome del Signore lo si vedeva leccarsi le labbra per la dolcezza e la soavità… quando, poi, pronunciava o udiva il nome di Gesù, ricolmo di intimo giubilo, lo si vedeva trasformarsi anche esteriormente, come se un sapore di miele avesse impressionato il suo gusto, o un suono armonioso il suo udito” (Ibi).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo. Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre Santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino ed uno, Signore Iddio degli dei. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace.
Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei tutta la nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu se la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore (San Francesco d’Assisi, Lodi a Dio Onnipotente).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio fra i dottori della Legge
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen (San Francesco d’Assisi, Preghiera davanti al Crocifisso).