Meditazioni 28 novembre 2016
“Vieni Signore Gesù!” è la preghiera con cui si conclude la Bibbia ed è la preghiera che particolarmente caratterizza il tempo di Avvento. Ci lasciamo introdurre all’Affidamento di stasera da un brano di Nicolino che continua a sostenerci proprio a questa attesa e a questa mendicanza.
“Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti” (Sal. 118). Ambrogio usa le medesime parole del salmo per domandare al Signore di venire a cercare quella pecorella smarrita che è ciascuno di noi. Perché, afferma sant’Ambrogio, “se tu ritardi, io mi smarrisco”. E questo non vale solo all’inizio del nostro cammino, ma dentro ogni istante del nostro cammino. Ecco allora la sua preghiera: “Veni, Domine Iesu / vieni, Signore Gesù, / ad me veni, / vieni a me, / quaere me, / cercami, / inveni me, / trovami, / suscipe me, / prendimi in braccio, / porta me / portami”. Vieni Signore Gesù: è proprio il grido del povero di spirito, il grido di colui che tende tutto se stesso verso quello sguardo, che attende tutto da quello sguardo, che dipende in tutto da quello sguardo, dallo sguardo di Gesù. C’è qualcosa di più semplice e di più umano di questa domanda? C’è qualcosa di più adeguato al nostro bisogno? In un altro momento del suo Commento al salmo 118, sant’Ambrogio dice: “Tu sei il mio aiuto e il mio sostegno. Tu mi aiuti con la legge, tu mi prendi in braccio con la Grazia. Quelli che ha aiutato con la legge, li ha portati nella sua carne, perché è stato scritto: questi (Gesù) prende su di sé i nostri peccati e per questo (perché mi porta la sua Grazia) spero nella sua parola”. E Ambrogio continua, affermando in maniera acutissima e sublime: “È veramente bello che dica: «Ho sperato nella tua parola». Cioè: non ho sperato nei profeti. Non ho sperato nella legge. In Verbum tuum speravi / ho sperato nella tua Parola, / hoc est in adventum tuum / cioè nella tua venuta”. Sono una cosa buona sia i Profeti che i Dieci Comandamenti. Ma non ho sperato in loro, non poggio la mia speranza su di loro, ma sulla Tua parola, cioè sulla Tua presenza che viene e mi porta con sé in braccio. Come un bambino a cui non basta sapere che la mamma c’è. Ma che attende sempre che la mamma arrivi al più presto e lo prenda in braccio portandolo con sé. Conclude Ambrogio pregando: “Che tu venga e prenda in braccio noi peccatori”. Che tu venga, o Signore, a perdonare i nostri peccati e a mettere sulle tue spalle questa pecorella smarrita e affaticata (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
Continuando a mendicare la venuta del Signore Gesù, preghiamo per Papa Francesco e in comunione con lui per le popolazioni del Centro America, specialmente Costa Rica e Nicaragua, colpite da un uragano e, quest’ultime, anche da un forte sisma. E preghiamo anche per quelle del Nord Italia che soffrono per le alluvioni. Affidiamo a Maria Santissima ciascuno di noi, Nicolino ed in particolare preghiamo per Anna Carla, Chiara, Dorina, Franca, Leda, Marco e Mario.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Sì, o mio Signore, con tutto il cuore io ti cerco e ti desidero. Fin dall’aurora io ti cerco e ti desidero, perché di te ha sete l’anima mia, te solo desidera la mia carne. Venga su di me la tua misericordia e io avrò vita. Tu sei la mia delizia e la mia gioia. Tu sei lampada ai miei passi, luce sul mio cammino. Illumina la mia vita e dammi sempre vita secondo la tua luce, secondo la tua parola (Nicolino Pompei, Tutti ti cercano).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Saziami fin dal mattino con il tuo amore, dammi vita secondo il tuo amore e fammi vivere secondo i tuoi giudizi. Attirami tutto nel tuo amore e nel tuo amore distoglimi dal guardare e attaccarmi a cose vane. Per questo apro anelante la mia bocca, perché ho solo sete di te; ha solo sete di te il mio cuore (Ibi).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Signore ti prego rispondimi, abbi pietà di me e salvami. Io spero sempre nelle tue parole e aspetto solo da te la mia salvezza, la gioia del mio cuore e la mia felicità (Ibi).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Benedici tutto il nostro popolo e il nostro cammino, accompagnaci incessantemente con la tua misericordia e fa’ risplendere il tuo volto su ciascuno di noi. Fa’ risplendere il tuo volto perché si possa riconoscere su tutta la terra la tua presenza, la tua salvezza tra la gente (Ibi).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Sì, o mio Signore, fa’ risplendere ancora una volta il tuo volto, il tuo amore, la tua misericordia su di noi. Perché nell’esperienza visibile del tuo splendore ti possa trovare chi ti cerca, chi non ti cerca ti possa cominciare a cercare; perché ogni uomo ti possa incontrare, riconoscere e amare come l’unico Signore e Redentore (Ibi).