Meditazioni 26 novembre 2018
In certi momenti del nostro cammino esistenziale sembra quasi che ci venga da lamentarci o da obiettare la mancanza della Sua presenza o della Sua iniziativa. Quasi che Cristo non sia una presenza viva e contemporanea o che manchi la Sua Grazia su di noi. E invece manchiamo noi. Siamo qui, siamo presenti, partecipiamo a tutto… ma non ci siamo veramente, non ci siamo con tutta l’esperienza di emergenza e urgenza del nostro umano. C’è un’affermazione di san Bernardo che è di aiuto a questo riguardo: “Tutti noi ci lamentiamo che ci manca la Grazia; ma sarebbe forse più giusto che la Grazia si lamenti che noi le manchiamo”. Nella sua essenzialità san Bernardo dice una grande e struggente verità. Una grande verità su noi stessi e una struggente verità sulla Grazia, su questo infinito e gratuito amore di Dio continuamente mobilitato verso di noi, che si strugge di dolore non per il fatto di non ricevere niente da noi ma per non essere ricevuta ed accolta (Nicolino Pompei, Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo).
Chiediamo alla Madonna di essere sostenuti da lei a quell’apertura del cuore adeguata alla sua costitutiva esigenza, perché Cristo possa entrare e soddisfarlo di Lui, farlo ardere del Suo amore, attrarlo fino alla immedesimazione con il Suo Cuore. Perché la nostra vita risulti nel medesimo avvenimento che definisce e qualifica radicalmente quella di san Paolo: “Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio” (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore…).
Affidiamo alla Madonna Nicolino e un’intenzione particolare che sta portando nel cuore; affidiamo alla Madonna anche ciascuno di noi, la nostra carissima Graziella, il piccolo Davide, Pietro, Marco, Maria e tutti gli amici per cui ci è stato chiesto di pregare: Eleonora, Marco, Antonella, Simone, Elisa, Francesca, Sara, Luca, Sabina, Elena, Augusto, Antonella, Maria Pia, Vincenzo, Francesco, Giancarlo, Antonio. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti, in particolare per Nadia, Mario, Andrea e Franca. Preghiamo per Papa Francesco e in comunione con lui preghiamo per l’Ucraina, “che ieri ha commemorato l’anniversario dell’Holodomor, terribile carestia provocata dal regime sovietico che causò milioni di vittime. Preghiamo per quel caro Paese e per la pace tanto desiderata”.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Resta con noi Signore perché si fa sera, resta con noi Signore perché la notte scende oscura, le tenebre si infittiscono e ci fanno paura. Io lo so che tu sei sempre con me, ma ho bisogno di domandartelo lo stesso, di gridartelo adesso: resta con me Signore, non mi lasciare mai. Mi sorge spontaneo e irrefrenabile dal cuore come quando l’amato lo dice alla sua amata: resta con me. Come quando il bambino lo dice alla sua mamma: resta con me, perché tu sei tutto quello che mi costituisce e mi rende capace di camminare nella vita anche dentro la notte più buia (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore…).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
“Resta con noi Signore, noi ti preghiamo, al mondo errante dona pace e amore. Senza di te il viver nostro è vano (è solo vacuità, tutto si polverizza prima o dopo senza di te; tutto quello che poniamo, che costruiamo con le nostre mani prima o dopo è solo polvere). Resta con noi, o Signore, l’oscura notte viene, sulla nostra vita scenda il tuo fulgore. Tu sei la luce: illumina il nostro cammino”. Resta con noi Signore, continua a camminare con noi, ad abbracciare e perdonare la nostra vita, a riprenderci sempre nel tuo amore e nella tua compagnia perché possiamo camminare con te (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Più presso a te voglio vivere tutto, tutto quello che sono chiamato a vivere e mi sarà dato di vivere. Più presso a te, o Signore: come quando nell’amore l’amato non può che mendicare di essere una cosa sola con l’amata (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria in cielo
Più presso a te voglio vivere tutte le circostanze, da quelle più banali a quelle più intense e drammatiche, perché attraverso di esse possa lasciarmi incontrare e portare da te, lasciarmi attirare e attaccare alla tua Presenza sempre vincente, lasciarmi trasfigurare dalla potenza redentiva del tuo amore infinito. Più presso a te, perché solo più presso a te è possibile vivere e la vita è vita (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata regina
Più presso a te, Signore: sia questa la nostra continua domanda, sia per questo il nostro cammino, la nostra amicizia, il nostro seguire. Perché dall’esperienza tangibile di una vita investita dalla tua Grazia, dall’operare della tua Grazia in noi, chiunque ci darai di incontrare possa sentirsi colpito e attratto da Te, fino a riconoscerti come unico Signore e Redentore (Ibi).