Meditazioni 25 gennaio 2010
Festa della conversione di san Paolo
“Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore; per Lui ho lasciato perdere tutte queste cose valutandole rifiuti, per guadagnare Cristo ed essere trovato in Lui” (Fil 3,7-9). “Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20). Tutto ciò che Paolo fa, parte da questo centro. La sua fede è l’esperienza dell’essere amato da Gesù Cristo in modo tutto personale; è la coscienza del fatto che Cristo ha affrontato la morte non per un qualcosa di anonimo, ma per amore di lui – di Paolo – e che, come Risorto, lo ama tuttora, che cioè Cristo si è donato per lui. La sua fede è l’essere colpito dall’amore di Gesù Cristo, un amore che lo sconvolge fin nell’intimo e lo trasforma. La sua fede non è una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo. La sua fede è l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore. E così questa stessa fede è amore per Gesù Cristo… Ciò che lo motivava nel più profondo, era l’essere amato da Gesù Cristo e il desiderio di trasmettere ad altri questo amore. Paolo era un uomo colpito da un grande amore, e tutto il suo operare e soffrire si spiega solo a partire da questo centro… Il Cristianesimo non è una nuova filosofia o una nuova morale. Cristiani siamo soltanto se incontriamo Cristo… Preghiamo il Signore perché ci illumini, perché ci doni nel nostro mondo l’incontro con la sua presenza: e così ci dia una fede vivace, un cuore aperto, una grande carità per tutti, capace di rinnovare il mondo (Benedetto XVI).
…Invocazione allo Spirito Santo
Ci ritroviamo questa sera a vivere l’Affidamento nel giorno in cui ricorre il sesto anniversario della morte della nostra carissima Laura Fastigi; nella preghiera di questa sera portiamo particolarmente lei e la sua carissima famiglia.
Contemporaneamente desideriamo offrire la nostra preghiera anche per le vittime del terremoto di Haiti e per Netta, la mamma di Adele e Annamaria Epifani, che il Signore ha richiamato a Sé.
A pochi giorni dalla celebrazione del loro Matrimonio vogliamo ricordare particolarmente nella nostra preghiera anche Raffaele e Serena.
Sapendo che il suo cuore raccoglie e porta ciascuna di queste intenzioni – in uno sguardo paterno che abbraccia tutta la nostra Compagnia, la Chiesa e il mondo intero – affidiamo particolarmente alla Madonna Nicolino e tutte le sue intenzioni.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della Scrittura: “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”. Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! (1Cor 15,54-56).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo, seduto alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria (Col 3,1-4)
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Fratelli, nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune (1Cor 12, 3b-7).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E lo Spirito di colui che ha resuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi (Rm 8, 9-12).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza (Ef 1, 17-20).