Meditazioni 24 settembre 2018
Se ora non siamo qui nella pressante emergenza del nostro bisogno, non saremo nemmeno con quell’apertura adeguata, con quell’attesa trepidante, con quell’urgenza di lasciarci incontrare ed afferrare dalla presenza di Gesù che ancora una volta,“tagliando corto”,ci sta venendo incontro. Ancora una volta, attraverso questo gesto, si china su di noi, chiedendo semplicemente di essere accolto, di essere accolto così come siamo, pieni solo del nostro bisogno di lui. E occorre che questo bisogno riemerga ora. Non basta averne preso coscienza e averlo visto emergere fino a ieri, perché siamo ora questo bisogno di lui, questa miseria che ha bisogno di lui. È adesso che ho bisogno della sua presenza; è adesso che ho bisogno di sentirla e riconoscerla presente; è adesso che ho bisogno che la sua presenza viva si mostri e possa investire e dominare ora il mio cuore e il mio sguardo (Nicolino Pompei, Lui tagliò corto…).
Preghiamo per Nicolino e secondo le sue intenzioni. In particolare preghiamo per tutti gli amici malati e in difficoltà: Pietro, Elena, Augusto, Marisa, Francesca, Giancarlo, Maria Pia, Vincenzo, Samantha, Ornella, Santino, Eleonora, Giorgio, Silvia e Iolanda. Preghiamo per una famiglia di Ancona che deve affrontare un momento molto delicato. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti in particolare per Marinella. Preghiamo per Papa Francesco, per il viaggio apostolico che sta vivendo in Lituania, per l’unità della Chiesa e per il Sinodo sui giovani.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Gesù si accorge che gli Apostoli sono turbati nel vederlo, che sono sconcertati perché la realtà della Risurrezione è per loro inconcepibile. Credono di vedere un fantasma; ma Gesù risorto non è un fantasma, è un uomo con corpo e anima. Per questo, per convincerli, dice loro: «Guardate le mie mani e i miei piedi – fa vedere loro le piaghe –: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». E poiché questo non sembra bastare a vincere l’incredulità dei discepoli. Il Vangelo dice anche una cosa interessante: era tanta la gioia che avevano dentro che questa gioia non potevano crederla: “No, non può essere! Non può essere così! Tanta gioia non è possibile!”. E Gesù, per convincerli, disse loro: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Essi gli offrono del pesce arrostito; Gesù lo prende e lo mangia davanti a loro, per convincerli (Papa Francesco, Regina Coeli del 15.04.2018).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
La scena è ambientata in Galilea, il luogo dove Gesù li aveva chiamati a seguirlo e a formare il primo nucleo della sua nuova comunità. Adesso quei discepoli sono passati attraverso il “fuoco” della passione e della risurrezione; alla vista del Signore risorto gli si prostrano davanti, alcuni però sono ancora dubbiosi. A questa comunità spaurita, Gesù lascia il compito immenso di evangelizzare il mondo; e concretizza questo incarico con l’ordine di insegnare e battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L’Ascensione di Gesù al cielo costituisce perciò il termine della missione che il Figlio ha ricevuto dal Padre e l’avvio della prosecuzione di tale missione da parte della Chiesa. Da questo momento, dal momento dell’Ascensione, infatti, la presenza di Cristo nel mondo è mediata dai suoi discepoli, da quelli che credono in Lui e lo annunciano. Questa missione durerà fino alla fine della storia e godrà ogni giorno dell’assistenza del Signore risorto, il quale assicura: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Papa Francesco, Regina Coeli del 28.05.2017).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Andiamo con loro ad annunciare la notizia, andiamo… In tutti quei luoghi dove sembra che il sepolcro abbia avuto l’ultima parola e dove sembra che la morte sia stata l’unica soluzione. Andiamo ad annunciare, a condividere, a rivelare che è vero: il Signore è Vivo. È vivo e vuole risorgere in tanti volti che hanno seppellito la speranza, hanno seppellito i sogni, hanno seppellito la dignità. E se non siamo capaci di lasciare che lo Spirito ci conduca per questa strada, allora non siamo cristiani. Andiamo e lasciamoci sorprendere da quest’alba diversa, lasciamoci sorprendere dalla novità che solo Cristo può dare. Lasciamo che la sua tenerezza e il suo amore muovano i nostri passi, lasciamo che il battito del suo cuore trasformi il nostro debole palpito (Papa Francesco, Omelia del 15.04.2017).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria al cielo
Maria è modello di virtù e di fede. Nel contemplarla assunta in Cielo, al compimento finale del suo itinerario terreno, la ringraziamo perché sempre ci precede nel pellegrinaggio della vita e della fede – è la prima discepola. E le chiediamo che ci custodisca e ci sostenga; che possiamo avere una fede forte, gioiosa e misericordiosa; che ci aiuti ad essere santi, per incontrarci con lei, un giorno, in Paradiso (Papa Francesco, Angelus del 15.08.2017).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina
Maria non è una regina distante che siede in trono, ma la Madre che abbraccia il figlio e, con Lui, tutti noi suoi figli. È una Madre vera, con il volto segnato, una Madre che soffre perché prende davvero a cuore i problemi della nostra vita… È un grande onore avere per Madre una Regina, la stessa Regina degli Angeli e dei Santi, che regna gloriosa in cielo. Ma dà ancora più gioia sapere di avere per Regina una Madre, amare come Madre Colei che chiamate Signora (Papa Francesco, Messaggio del 26.08.2017)