Meditazioni 24 giugno 2013
Festa della Natività di San Giovanni Battista
Tutto il senso della vita di Giovanni Battista è risvegliare e preparare il cuore dell’uomo e del popolo all’incontro con Gesù. È tenere su l’attesa del cuore per l’incontro con Gesù. Tutto il senso della sua vita – partorita miracolosamente dall’infertile carne di una donna di nome Elisabetta, cugina carnale di Maria di Nazareth, la madre di Gesù – è solo per preparare la strada all’incontro con il Verbo fatto carne e per indicarlo ad ogni uomo. Il senso della vita di Giovanni Battista è tutto e solo per indicare e affermare Gesù. E trova il suo compimento proprio quel giorno, sulle rive del Giordano, quando Gesù va a farsi battezzare […] Anche il richiamo, più volte ripetuto, sul senso della vocazione di Giovanni Battista, non può riguardare solamente lui. È una provocazione per ciascuno di noi. Lui nasce per affermare Gesù, per indicarlo a tutti come il Messia. Noi invece possiamo essere presi, occupati e attivati da altro!… Certamente in Giovanni non può che risultare unico e originale. Ma noi, ciascuno di noi per cos’altro dovrebbe vivere? Chi dovremmo affermare? Chi dovrebbe stabilire la dignità e la pienezza realizzativa ed esaltativa della nostra vocazione? Se non è Gesù e non è per affermare e mostrare Gesù, per chi è e c’è la nostra vita, la nostra vocazione? (Nicolino Pompei, Mostraci il Padre e ci basta… Chi ha visto Me ha visto il Padre).
Invocazione allo Spirito Santo…
Nella memoria della nascita di Giovanni Battista, vogliamo ringraziare il Signore perché continua a parlare, a chiamare, toccare, abbracciare, perdonare e sanare i cuori e la vita di ogni uomo dentro ogni momento, rapporto o circostanza della realtà… perché continua a manifestarsi più che mai vivo e presente nell’umanità radiosa di uomini e donne segnati da una permanente e radicale tensione alla Sua presenza. Affidiamo a Maria Santissima ciascuno di noi; a Lei raccomandiamo Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. Particolarmente preghiamo per Pietro, per Marco e Maria, per Daniela e Roberto, per Isabella, per Giancarlo e Caterina, per Alessandro, per don Patrizio, per don Samuele, per padre Palmiro e per tutti gli amici di Lourdes, che abbiamo conosciuto nei nostri pellegrinaggi in questo luogo carissimo, ora fortemente danneggiato da un’ulteriore alluvione.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria
Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio (Lc 1,35-37).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco appena il suo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto (Lc 1, 42-46).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti di un tempo (Lc 1, 68-70).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata (Lc 1, 46-48).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote (Lc 1, 49-53).