Meditazioni 24 febbraio 2014
“Chi osserva la sua parola, in lui l’Amore di Dio è veramente perfetto […] Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di Lui è perfetto in noi”. Perfetto deriva dal latino perfectus, participio passato di perficere, che significa “compiere”. “Perfetto” è tutto nella forza della tensione a cedere e a lasciarsi fare dalla sua Presenza, dal suo Amore che compie e che porta a compimento. Lasciare fare ed agire in noi questo Amore come domanda, tensione continua, cedimento, imitazione: questo significa “perfetto”. Per questo anche Gesù ci può dire: “Siate perfetti come è perfetto il Padre mio”. “Siate perfetti”: non come normalmente viene recepito, immuni da limiti, errori, mancanze… sarebbe una richiesta assurda. Ma “perfetti” nel senso dell’accoglienza di questo Amore, nel lasciarvi afferrare da questo Amore, nel lasciarvi determinare e compiere da questo Amore, fino all’immedesimazione con questo Amore, che è Misericordia. Infatti, nel Vangelo di san Luca, la stessa affermazione viene riportata con questi termini: “Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre mio”. L’accento va su questa tensione all’imitazione e immedesimazione con il suo Amore in noi che è solo Misericordia, perché investa tutto noi stessi nel modo di amare e di amarci come il Padre ama e ci ama, e che Lui realizza e compie in noi. Lasciar assumere la vita da questo Amore che è Misericordia e che innanzitutto investe ciascuno di noi. Tendere a radicare la vita in questo Amore che Cristo ci rivela perché compia noi e si compia in noi. Questo significa “siate perfetti”. Ecco perché “chi dice di dimorare in Cristo”, di vivere nella normale tensione dell’amore a Cristo, non può che domandare e desiderare di vivere nell’imitazione, sino all’immedesimazione, del suo Amore. E questa imitazione non può che investire e segnare il rapporto con l’altro. Non può che ritrovarsi vivo e credibile nel modo di guardare, riconoscere, rapportarsi, amare l’altro (Nicolino Pompei, Caritas Christi urget nos).
…Invocazione allo Spirito Santo
Preghiamo particolarmente per Papa Francesco, per i cardinali, per tutti i Vescovi – come il Santo Padre ci ha chiesto all’Angelus di ieri. Preghiamo perché “guidino sempre con zelo il popolo che è stato loro affidato, mostrando a tutti la tenerezza e l’amore del Signore… La Madonna li accompagni e li protegga in questo cammino”. Affidiamo a Maria Santissima anche ciascuno di noi, Nicolino, e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore, in particolare preghiamo per Adriano, Alessandra, Francesco, Giancarlo, Michael e Pasquale. Affidiamo alla Madonna anche le feste che vivremo in questa settimana perché siano occasione di incontro con Gesù per chi ne parteciperà.
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù al fiume Giordano
Pietà di me, o Dio, / secondo la tua misericordia; / nel tuo grande amore / cancella il mio peccato. / Lavami da tutte le mie colpe, / mondami dal mio peccato. / Purificami con issopo e sarò mondato; / lavami e sarò più bianco della neve. / Crea in me, o Dio, un cuore puro, / rinnova in me uno spirito saldo (Salmo 50).
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
Il mio cuore e la mia carne / esultano nel Dio vivente. / Anche il passero trova la casa, / la rondine il nido / dove porre i suoi piccoli, / presso i tuoi altari, / Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. / Beato chi abita la tua casa: / sempre canta le tue lodi! / Beato chi trova in te la sua forza / e decide nel suo cuore il santo viaggio. / Passando per la valle del pianto / la cambia in una sorgente, / anche la prima pioggia / l’ammanta di benedizioni (Salmo 84).
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del Regno di Dio e l’invito alla conversione
Guardate a lui e sarete raggianti, / non saranno confusi i vostri volti. / Gustate e vedete quanto è buono il Signore; / beato l’uomo che in lui si rifugia. / Temete il Signore, suoi santi, / nulla manca a coloro che lo temono. / I ricchi impoveriscono e hanno fame, / ma chi cerca il Signore non manca di nulla (Salmo 34).
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione di Gesù al monte Tabor
Il Signore è mia luce e mia salvezza, / di chi avrò paura? / Il Signore è difesa della mia vita, / di chi avrò timore?/ Sono certo di contemplare la bontà del Signore / nella terra dei viventi. / Spera nel Signore, sii forte, / si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore (Salmo 26).
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Celebra il Signore, Gerusalemme, / loda il tuo Dio, Sion, / perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, / in mezzo a te ha benedetto il tuoi figli. / Egli mette pace nei tuoi confini / e ti sazia con fiore di frumento (Salmo147).