Meditazioni 24 agosto 2009
Festa di San Bartolomeo Apostolo
Nella festa di San Bartolomeo Apostolo, ci introduciamo all’Affidamento riattraversando insieme quanto il Papa ha detto, parlando degli Apostoli, nell’Udienza Generale in piazza San Pietro, il 22 marzo 2006: “… Il destino di questi “chiamati”, d’ora in poi, sarà intimamente legato a quello di Gesù. L’apostolo è un inviato, ma, prima ancora, un “esperto” di Gesù… Le battute di dialogo di Gesù con i primi due futuri apostoli sono molto espressive. Alla domanda: “che cercate?”, essi rispondono con un’altra domanda: “Rabbì (che significa maestro), dove abiti?”. La risposta di Gesù è un invito: “venite e vedrete”. Venite per poter vedere. L’avventura degli apostoli comincia così, come un incontro di persone che si aprono reciprocamente. Comincia per i discepoli una conoscenza diretta del maestro. Vedono dove abita e cominciano a conoscerlo. Essi infatti non dovranno essere annunciatori di un’idea ma testimoni di una persona. Prima di essere mandati ad evangelizzare, dovranno “stare” con Gesù, stabilendo con lui un rapporto personale. Su questa base l’evangelizzazione altro non sarà che un annuncio di ciò che si è sperimentato e un invito ad entrare nel mistero della comunione con Cristo…”.
… Invocazione allo Spirito Santo
Affidiamo alla Madonna la nostra Compagnia e in particolare questa settimana di incontri, preghiera e fraternità che gli adulti stanno vivendo insieme a Nicolino.
Preghiamo per tutte le persone malate nel corpo e nello spirito mendicando per esse la guarigione.
Preghiamo per il Papa e secondo le sue intenzioni.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Nell’Angelus troviamo proprio tutto quello che vale: l’iniziativa del Mistero, che accade come uomo nella storia, attraverso la libertà e la carne di una donna, proprio come un bambino accade ad ogni mamma. E troviamo la risposta che – ogni giorno, momento per momento, lì dove siamo, in tutti i luoghi della nostra responsabilità, dentro ogni vocazione – siamo chiamati a dare alla Grazia che opera sempre: Fiat mihi secundum verbum tuum. Sì, così si faccia. Sì, così la mia vita; la mia vita è la tua iniziativa su di me; la tua volontà è la mia vita, la pienezza dell’umano. Per cui sì, sì, sì: il mio io pieno è secondo te, di faccia di me secondo te (N. Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2001, p 58).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Chiediamo alla Madonna di imitare il suo fiat. Di imitare il suo sì, di imitare il suo sì nell’istante. Di imitare il suo sì al Mistero, a Cristo nella modalità e nella forma, negli istanti, nelle circostanze, nelle situazioni e condizioni dentro cui la nostra vita si trova e si troverà a passare (N. Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2003, p 54).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Tu, o Maria, sei la pienezza e la certezza di quello che siamo chiamati ad essere, la pienezza esemplare per tutta la santa Chiesa di ciò che siamo chiamati a vivere come abbandono al Mistero, a Dio, a Cristo nell’istante breve. Con il tuo “sì” ci hai dato Gesù, ci hai dato Dio che si rivela nella carne di Gesù. Dice Origene: “A che ti serve che Cristo sia venuto un tempo nella carne, se non è venuto anche nella tua anima, nella tua carne? (Se non posso mostrare che Egli viene ed è presente ora nella mia carne?). Preghiamo dunque perché ogni giorno il suo avvento si compia in noi, affinché possiamo dire: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me»” (N. Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2005, p 43).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene presentato al Tempio
Chi più di Maria Santissima ci può accompagnare dentro il Mistero dell’Amore di Dio, che l’ha eletta e chiamata ad essere il grembo accogliente della sua nascita come Uomo tra gli uomini. “Tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ’l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura”. Chi più di Maria Santissima – nel cui ventre “si raccese l’Amore”, nel cui grembo l’Amore accade come Uomo per rivelarsi come Uomo, come Uomo che porta anche i suoi connotati umani e materni – possiamo reclamare perché ci accompagni e ci sostenga a corrispondere all’Amore di Cristo, ad una vita segnata dall’amore a Cristo e dall’Amore di Cristo (N. Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2006, p 44 ).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene ritrovato nel Tempio
La donna tutta sottomessa all’iniziativa del Mistero e che lo ha partorito come Uomo, deve essere sempre richiamata come compagnia necessaria. Dobbiamo ora e sempre invocare la Madonna per l’imitazione del suo fiat, come suprema obbedienza alla volontà del Padre in cui solo consiste la vita. Deve essere inesauribile lo sguardo che portiamo alla Madonna, l’accoglienza della sua compagnia e la richiesta della sua intercessione (N. Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2004, p 48).