Meditazioni 23 maggio 2016
Signore Gesù, quello che intensamente desideriamo è amarti dentro ogni cosa e sopra ogni cosa, non solo perché senza di te non possiamo vivere e non possiamo fare nulla, ma perché noi vogliamo ardentemente vivere e fare tutto con te, in te e per te. E così testimoniare al mondo intero, dal più prossimo al più estraneo e lontano, nell’evidenza tangibile e semplice del nostro umano che vive, cosa si perde a non vivere con te, in te e per te. Perché dall’esperienza di bellezza, di gioia, di amore, di pienezza e di intelligenza che sovrabbonda nell’umano di chi vive attaccato a te, ogni uomo possa sentirsi attratto verso la tua presenza, travolto dal tuo amore e lasciarsi anch’egli attaccare a te, a te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
Per questo ci affidiamo a Maria Santissima e a Lei affidiamo Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore. In particolare preghiamo per Alessandro, Alessia, Elena, Giancarlo, Gilberto, Marco e per i loro familiari. Affidiamo a Maria anche tutti i nostri figli e alunni che in queste settimane stanno ricevendo la Prima Comunione.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Il Vangelo di san Luca ci presenta Maria, una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Un paesino. Eppure su di lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di lei, si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere la madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo. E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere è un “sì” a quell’amore, è un “sì” a Dio (Papa Francesco, Angelus del 8.12.13).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
In che modo Maria è per la Chiesa esempio vivente di amore? Pensiamo alla sua disponibilità nei confronti della parente Elisabetta. Visitandola, la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale, anche questo, ma ha portato Gesù, che già viveva nel suo grembo. Portare Gesù in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena. Elisabetta e Zaccaria erano felici per la gravidanza che sembrava impossibile alla loro età, ma è la giovane Maria che porta loro la gioia piena, quella che viene da Gesù e dallo Spirito Santo e si esprime nella carità gratuita, nel condividere, nell’aiutarsi, nel comprendersi (Papa Francesco, Udienza 23.10.13).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
La prima cosa, per un discepolo, è stare con il Maestro, ascoltarlo, imparare da Lui. E questo vale sempre, è un cammino che dura tutta la vita. …È uno stare alla presenza del Signore, lasciarsi guardare da Lui. Io vi domando: Come state alla presenza del Signore? Quando vai dal Signore, guardi il Tabernacolo, che cosa fate? Senza parole… Ma io dico, dico, penso, medito, sento… Molto bene! Ma tu ti lasci guardare dal Signore? Lasciarci guardare dal Signore. Lui ci guarda e questa è una maniera di pregare. Ti lasci guardare dal Signore? Ma come si fa? Guardi il Tabernacolo e ti lasci guardare… è semplice! È un po’ noioso, mi addormento… Addormentati, addormentati! Lui ti guarderà lo stesso, Lui ti guarderà lo stesso. Ma sei sicuro che Lui ti guarda! Questo scalda il cuore, tiene acceso il fuoco dell’amicizia col Signore, ti fa sentire che Lui veramente ti guarda, ti è vicino e ti vuole bene… Lasciatevi guardare dal Signore! (Papa Francesco, Discorso del 27/09/13).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Nel silenzio dell’agire quotidiano, san Giuseppe, insieme a Maria, hanno un solo centro comune di attenzione: Gesù. Essi accompagnano e custodiscono, con impegno e tenerezza, la crescita del Figlio di Dio fatto uomo per noi, riflettendo su tutto ciò che accadeva. Nei Vangeli, san Luca sottolinea due volte l’atteggiamento di Maria, che è anche quello di san Giuseppe: «Custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (2,19.51). Per ascoltare il Signore, bisogna imparare a contemplarlo, a percepire la sua presenza costante nella nostra vita; bisogna fermarsi a dialogare con Lui, dargli spazio con la preghiera. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: quale spazio do al Signore? Mi fermo a dialogare con Lui? Fin da quando eravamo piccoli, i nostri genitori ci hanno abituati ad iniziare e a terminare la giornata con una preghiera, per educarci a sentire che l’amicizia e l’amore di Dio ci accompagnano. Ricordiamoci di più del Signore nelle nostre giornate! (Papa Francesco, Udienza del 1/05/13).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempi
In questo mese di maggio, vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!
Cari fratelli e sorelle, chiediamo a san Giuseppe e alla Vergine Maria che ci insegnino ad essere fedeli ai nostri impegni quotidiani, a vivere la nostra fede nelle azioni di ogni giorno e a dare più spazio al Signore nella nostra vita, a fermarci per contemplare il suo volto (Papa Francesco, Udienza del 1.05.13).