Meditazioni 23 luglio 2018
Santa Brigida, patrona di Europa
… E poi, percorrendo la stessa strada, siamo tornati a casa: la solita. La stessa strada, la stessa casa, trovando le stesse mogli, gli stessi figli, le stesse “cose” di sempre. Ma non erano quelle di sempre. Tutto era nuovo, rinnovato, vivo, potentemente e ragionevolmente più umano, più profondo, più esaltante, più prezioso, più spontaneo, più semplice, più autentico… insomma tutto più vero. C’era quella faccia, quella presenza inevitabile davanti ai nostri occhi e dentro quelle solite persone e cose. Sì, inevitabile: non si poteva che pensare e ripensare a Lui. Non potevamo più evitare di parlare di Lui. E il mattino seguente fu ulteriormente inevitabile rimettersi a cercarlo… Per stare sempre con Lui (Nicolino Pompei).
Siamo qui questa sera per continuare a cercarlo, per stare ancora e sempre con Lui. Ringraziamo il Signore per l’Avvenimento in piazza appena vissuto a Sirolo e preghiamo per tutte le persone che abbiamo avuto il dono di incontrare. Affidiamo a Maria Santissima ciascuno di noi, Nicolino e in particolare preghiamo per Alessia e Pierpaolo, Elena e Augusto, Francesco, Eleonora, Iolanda, la nostra carissima Nenè, Robertina, Michele, Paolo, un ragazzo di Grottazzolina, che ha avuto un grave incidente sul lavoro, Aurora, Cecilia, Silvia, Sergio, Giovanni, Susanna e Valerio, Roberto, Francesca, Elettra e Vittoria, Anna, Marco e Roberto. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti in particolare per Giuseppe, Luigi, Giuseppe, Joseph e Guido. Preghiamo per Papa Francesco e preghiamo, come ha chiesto all’Angelus di ieri, per i migranti che hanno fatto naufragio nel Mediterraneo e per la comunità internazionale, perché agisca con decisione e prontezza, per evitare simili tragedie e garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti e della dignità di tutti.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi
Devi rinnegare te stesso e prendere la tua croce ogni giorno per seguirmi. Questa sequela, questo desiderio di vivere tutto con Lui e in Lui deve avvenire con tutto e in tutto quello che siamo e che ci accade. Prendere la croce significa seguirLo dentro ogni condizione, fattore e circostanza senza scartare nulla (Nicolino Pompei, Chi vorrà salvare la propria vita…).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Prendere la croce significa trasfigurare tutta la vita come amore a Cristo in tutto, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, senza riserve o semplificazioni, senza privilegiare alcuna condizione, fattore o circostanza (Ibi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Prendere la croce significa lasciar assumere la vita totalmente e di istante in istante dall’Avvenimento di Cristo e come amore a Cristo; lasciandola immedesimare in tutto e dentro “ogni” nel suo Amore disposto fino al sacrificio della Croce per la redenzione e la salvezza di ogni uomo, perché ogni condizione sia segnata dall’Amore, fino al dono di sé (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
[Signore,] abbraccia ciascuno di noi con la tua misericordia perché solo nella tua misericordia, anche dentro una vita seppellita da macerie, peccati, tradimenti ed errori, possiamo essere riaffermati ad immagine e somiglianza tua e rimessi in cammino come uomini e verso il destino buono che tu sei (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
“Perché possiamo riprendere vita”: significa ritrovarsi in quell’esperienza di redenzione e di vittoria che Cristo ha guadagnato per ciascuno di noi attraverso la Sua passione, la Sua morte in croce e la Sua resurrezione; in cui solo è possibile riprendere vita, ricominciare a vivere, essere riammessi e ricondotti nel cammino della “vita vita”, della vita vera, libera e piena, della piena beatitudine del cuore (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore nel petto…).