Meditazioni 23 aprile 2018
L’avvenimento del “tagliar corto” di Gesù che viene e salva, che c’è solo per salvare, adesso si ripresenta a ciascuno di noi attraverso questo gesto. Si ripresenta davanti alla vita di ciascuno di noi come espressione concretissima della misericordia di Dio e come momento privilegiato per farne nuovamente esperienza. Si ripresenta davanti alla vita di ciascuno come un’ulteriore dimostrazione della sua incessante iniziativa di amore verso di noi; di un amore sempre più forte e vincente su tutti i nostri ostinati tentativi di resistenza, di affermazione di noi stessi secondo la nostra misura, su tutte le nostre più intime e devastanti paure e ferite, su ogni espressione di subdolo e incancrenito scetticismo, dualismo e formalismo con cui possiamo ancora vivere la fede e partecipare alla nostra compagnia. Si ripresenta come un mendicante, un mendicante del nostro cuore e della nostra libertà, acceso solo dall’amore e dal desiderio di “giustificarsi” a noi, dal desiderio di attirare e strabiliare il nostro cuore con il suo amore. Ognuno di noi si senta chiamato per nome, si senta chiamato in gioco, si lasci profondamente provocare da questo ulteriore tempo di grazia e di misericordia (Nicolino Pompei, Lui tagliò corto…).
Preghiamo per Nicolino e in comunione con lui e con i nostri amici in pellegrinaggio a Lourdes, affidiamo alla Madonna tutte le intenzioni che abbiamo consegnato loro perché fossero portate alla Grotta. In particolare preghiamo per il nostro carissimo don Armando, che domani fa memoria della sua ordinazione sacerdotale: con lui ringraziamo il Signore per il dono di questa chiamata e per questi 19 anni di sacerdozio vissuti. Preghiamo per Alfie e i suoi genitori, per Vincent Lambert e i suoi familiari. Preghiamo per Irene, Vincenzo, Rosa, Francesco, Claudio, Iolanda, Eleonora e tutte le persone malate nel corpo e nello spirito. Preghiamo per il piccolo Giacomo, di cui oggi a Camerano è stato celebrato il funerale, per Nicola, Dante, Leyra, Vincenza e Gianfranco, di cui in questi giorni ricordiamo l’anniversario della morte. Preghiamo per il Santo Padre Francesco. Come ha chiesto al Regina Coeli di ieri, preghiamo in particolare per il Nicaragua, “perché cessi ogni violenza, si eviti un inutile spargimento di sangue e le questioni aperte siano risolte pacificamente e con senso di responsabilità… E chiediamo al Signore che mandi tanti buoni operai a lavorare nel suo campo, come pure moltiplichi le vocazioni alla vita consacrata e al matrimonio cristiano”. Affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Santa Bernadette, la cui testimonianza ci accompagnerà questa sera nelle meditazioni.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani Mio Dio, sia fatta la tua volontà! Accetto di soffrire perché lo volete. Ho notato che dopo un accesso di tosse, quando le offrivano da bere, rispondeva: – Aspetto ancora un po’; sarà una piccola mortificazione per le anime del purgatorio (dal libretto “Bernadette diceva…”).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato Ho udito tante volte Bernadette dire nella sofferenza: – Mio Dio, quanto ti amo!… In infermeria, quando qualche cosa ci costava, o non stavamo bene, ci diceva: – Offritelo per i peccatori (Ibi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine Durante le sue crisi d’asma, aveva degli assalti di tosse che le dilaniavano il petto; benché vomitasse sangue e soffocasse, non si lasciava mai sfuggire un lamento, un mormorio. La udivo soltanto pronunciare il nome di Gesù. Dopo aver detto: – Gesù mio! Guardava il Crocifisso, e nei suoi occhi c’era qualche cosa di inesprimibile, ma che diceva tanto (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce Un giorno Bernadette mi fece notare che facevo male il segno della croce. Le risposi che certamente non lo facevo tanto bene quanto lei che lo aveva imparato dalla Madonna. – Bisogna farci attenzione – mi disse – perché vuole dire molto farsi bene il segno della croce (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce Verso le 15:15 Bernadette dice: – Ho sete! Le presentarono un bicchiere, vi posò le labbra, dopo aver fatto un segno di croce in un modo meraviglioso. Chinò il capo e rese l’anima a Dio. Erano le tre e quindici pomeridiane del mercoledì di Pasqua, 16 aprile 1879. Le tre… L’ora in cui il Cristo moriva in Croce, per la gloria del Padre (Ibi).