Meditazioni 22 maggio 2017
Santa Rita da Cascia
Vi chiedo di vivere un attimo di silenzio, per lasciare [ancora] spazio all’avvenimento dell’incontro [che ieri abbiamo vissuto], perché si radichi profondamente in noi, diventi il nostro stesso essere, il nostro stesso io. Per lasciare spazio alla presenza del Signore perché possa afferrarci, attaccarci a lui e riversarci tutto il suo amore. Tutto il nostro cuore possa ora ritrovarsi spalancato e mendicante, come quello di un bambino che attende la presenza della mamma (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
Affidandoci a Maria Santissima e all’intercessione di Santa Rita, preghiamo per Nicolino e per tutte le persone per cui ci è stata chiesta preghiera: Agostino, Alessandro, Anna, Armando, Cristina, Ella, Enrico, Fabio, Filippo, Franco, Giacomo, Giovanni, Katiuscia, Lorena, Luigino, Marco, Serena, Sergio, Valeria, Lucia e tutti i bambini che stanno ricevendo la Prima Comunione in questo periodo. In comunione con Papa Francesco preghiamo per la Repubblica Centrafricana dove scontri armati hanno provocato ancora numerose vittime e sfollati anche negli ultimi giorni: preghiamo per i defunti, per i feriti, per i vescovi e per tutta la popolazione chiedendo che tacciano le armi e prevalga la buona volontà di dialogare per dare al paese pace e sviluppo. In comunione con Papa Francesco preghiamo in particolare anche per i cattolici in Cina che in questi giorni festeggiano la Beata Vergine Maria “Aiuto dei Cristiani”, venerata nel santuario di Shanghai; chiediamo alla Madonna di accompagnare il cammino della Chiesa cattolica cinese, ancora oggi molto provata (cfr Papa Francesco, Angelus del 21/05/17).
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Il vangelo descrive la Maddalena mettendo subito in evidenza che non era una donna di facili entusiasmi. Infatti, dopo la prima visita al sepolcro, lei torna delusa nel luogo dove i discepoli si nascondevano; riferisce che la pietra è stata spostata dall’ingresso del sepolcro, e la sua prima ipotesi è la più semplice che si possa formulare: qualcuno deve aver trafugato il corpo di Gesù. Così il primo annuncio che Maria porta non è quello della risurrezione, ma di un furto che ignoti hanno perpetrato, mentre tutta Gerusalemme dormiva. Poi i vangeli raccontano di un secondo viaggio della Maddalena verso il sepolcro di Gesù. Era testarda lei! È andata, è tornata … perché non si convinceva! Questa volta il suo passo è lento, pesantissimo. Maria soffre doppiamente: anzitutto per la morte di Gesù, e poi per l’inspiegabile scomparsa del suo corpo. È mentre sta china vicino alla tomba, con gli occhi pieni di lacrime, che Dio la sorprende nella maniera più inaspettata. L’evangelista Giovanni sottolinea quanto sia persistente la sua cecità: non si accorge della presenza di due angeli che la interrogano, e nemmeno s’insospettisce vedendo l’uomo alle sue spalle, che lei pensa sia il custode del giardino. E invece scopre l’avvenimento più sconvolgente della storia umana quando finalmente viene chiamata per nome: «Maria!». Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto – secondo i vangeli – sia avvenuta in un modo così personale! Che c’è qualcuno che ci conosce, che vede la nostra sofferenza e delusione, e che si commuove per noi, e ci chiama per nome (Papa Francesco, Udienza del 17/05/17).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Gesù la chiama: «Maria!»: la rivoluzione della sua vita, la rivoluzione destinata a trasformare l’esistenza di ogni uomo e donna, comincia con un nome che riecheggia nel giardino del sepolcro vuoto. I vangeli ci descrivono la felicità di Maria: la risurrezione di Gesù non è una gioia data col contagocce, ma una cascata che investe tutta la vita. L’esistenza cristiana non è intessuta di felicità soffici, ma di onde che travolgono tutto. Provate a pensare anche voi, in questo istante, col bagaglio di delusioni e sconfitte che ognuno di noi porta nel cuore, che c’è un Dio vicino a noi che ci chiama per nome e ci dice: “Rialzati, smetti di piangere, perché sono venuto a liberarti!”. È bello questo. Gesù non è uno che si adatta al mondo, tollerando che in esso perdurino la morte, la tristezza, l’odio, la distruzione morale delle persone… Il nostro Dio non è inerte, ma il nostro Dio – mi permetto la parola – è un sognatore: sogna la trasformazione del mondo, e l’ha realizzata nel mistero della Risurrezione. Maria vorrebbe abbracciare il suo Signore, ma Lui è ormai orientato al Padre celeste, mentre lei è inviata a portare l’annuncio ai fratelli (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
E così quella donna, che prima di incontrare Gesù era in balìa del maligno, ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza. La sua intercessione ci aiuti a vivere anche noi questa esperienza: nell’ora del pianto, e nell’ora dell’abbandono, ascoltare Gesù Risorto che ci chiama per nome, e col cuore pieno di gioia andare ad annunciare: «Ho visto il Signore!». Ho cambiato vita perché ho visto il Signore! Adesso sono diverso da prima, sono un’altra persona. Sono cambiato perché ho visto il Signore. Questa è la nostra forza e questa è la nostra speranza (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria assunta in cielo
Salve, vita e dolcezza, salve, speranza nostra, O Vergine Pellegrina, o Regina Universale! Nel più intimo del tuo essere, nel tuo Cuore Immacolato, guarda le gioie dell’essere umano in cammino verso la Patria Celeste. Nel più intimo del tuo essere, nel tuo Cuore Immacolato, guarda i dolori della famiglia umana che geme e piange in questa valle di lacrime. Nel più intimo del tuo essere,
nel tuo Cuore Immacolato, adornaci col fulgore dei gioielli della tua corona e rendici pellegrini come Tu fosti pellegrina. Con il tuo sorriso verginale rinvigorisci la gioia della Chiesa di Cristo. Con il tuo sguardo di dolcezza rafforza la speranza dei figli di Dio. Con le mani oranti che innalzi al Signore, unisci tutti in una sola famiglia umana (Papa Francesco, Fatima 12/05/17).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina del cielo e della terra
Salve Regina, beata Vergine di Fatima, Signora dal Cuore Immacolato, rifugio e via che conduce a Dio! Pellegrino della Luce che viene a noi dalle tue mani, rendo grazie a Dio Padre che, in ogni tempo e luogo, opera nella storia umana; pellegrino della Pace che, in questo luogo, Tu annunzi, do lode a Cristo, nostra pace, e imploro per il mondo la concordia fra tutti i popoli (Ibi).