Meditazioni 22 giugno 2009
Quello che Dio ci chiede è sempre un rapporto, che incessantemente Lui stesso per primo domanda, mendicando di entrare nella nostra vita per esserne il Signore che solo la corrisponde. Che solo la alimenta e la potenzia di significato, di verità e di luce, recuperandola nel suo Amore dall’aridità e dall’oscurità in cui spesso si trova. Siamo qui perché “l’Amore che ha lavato il peccato, la Vita che ha distrutto la morte” ci infiammi di nuovo con la sua Parola, nella sua Presenza viva e risorta che parla e chiama adesso ciascuno per nome. “Confermi la debole fede”, la debole fede perché c’è di mezzo il dramma della mia libertà, della mia adesione, del mio passo di sequela e di attaccamento a Lui. “Confermi la debole fede”, perché non sia la nostra strutturale debolezza o fragilità a dominare o a dominarci, ma la sua Presenza sempre più forte e vincente sulla nostra fragilità. La coscienza della nostra debolezza e fragilità rinnovi la verità di quello che siamo, l’urgenza della nostra domanda e la necessità di cedimento alla sua Presenza che cambia (Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2007).
…Invocazione allo Spirito Santo
Affidiamo alla Madonna il nostro Movimento, Nicolino e tutte le intenzioni che custodisce nel suo cuore. In particolare portiamo nella nostra preghiera di questa sera le persone che abbiamo conosciuto nelle tendopoli di Pianola e di Pizzoli e per tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto. Preghiamo in particolare per tutti i ragazzi che stanno aderendo alla Vacanza che inizierà la prossima settimana e per tutti i malati.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volte per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù (Rm 6, 9-11)
Nel secondi mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, si sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria (Col 3,1-4)
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Fratelli, nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune (1Cor 12, 3b-7).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
Fratelli, quando questo corpo mortale si sarà vestito d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: “La morte è stata inghiottita nella vittoria? Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”. Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! (1Cor 54b-57).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore (Ef 1, 17-20).