Meditazioni 22 gennaio 2018
È una cosa diversa l’esperienza di seguire Gesù come conseguenza di una propria decisione dall’esperienza di seguirlo perché attratti. Certo che non può mai mancare la nostra libertà. Ma è una cosa diversa una libertà che è in gioco e si muove dentro un’esperienza di attrattiva, rispetto ad una libertà che è solo mossa da una propria decisione, in cui c’è sempre il notevole rischio di far ricadere il “correre dietro” a Gesù solo su delle proprie intenzioni o sulla propria forza. E se tutto parte e riparte solo da nostre fragili intenzioni e da una nostra forza, primo o dopo in questo “correre dietro” accuseremo solo pesantezza, fatica e stanchezza. Se sono nella forza di un’attrattiva, il camminare, il correre dietro e il seguire, anche dentro la condizione di un sacrificio, sono sempre nell’esperienza di un indomabile e travolgente amore e di un acceso desiderio, che commuovono il cuore e sospingono il passo e il cammino […] Per questo voglio chiudere con una preghiera di sant’Anselmo che desidero pregare con voi: “Ti prego Signore attirami tutto al tuo amore, fa tu o Cristo quello che il mio cuore non può. E tu che mi fai chiedere – tu che mi chiedi di guardarti, tu per cui siamo qui, tu che ti sei fatto incontrare nel volto di questa nostra Compagnia – tu che mi fai chiedere, concedimi”. Concedimi e attirami tutto al Tuo sguardo. Attirami, e basta. Amen (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
Affidiamo alla Madonna Nicolino ed in particolare continuiamo con lui ad unirci in preghiera alla nostra carissima Cristina, accompagnandola e sostenendola così in questo momento della sua vita, in questo tratto del suo cammino… preghiamo per Massimo, per Maria Vittoria, per Davide, per Maria Elena e per tutti i loro cari… Continuiamo a pregare per Giovanni, il nipote di Domenico Pellei, per i suoi genitori e la sua famiglia… Preghiamo per tutti i nostri cari malati ed in particolare per Francesca, Stefano, Gianpaolo, Roberta e Savina. Pregiamo per tutti i nostri cari defunti ed in particolare per Laura, per Bibi, per Nazzareno, per Barbara, per Olimpia e per Piero. Preghiamo per Papa Francesco e in comunione con lui ringraziamo il Signore per il dono del viaggio in Cile e Perù.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
«Ed ecco, ci fu un gran terremoto» (Mt 28,2). All’improvviso, quelle donne ricevettero una forte scossa, qualcosa e qualcuno fece tremare il suolo sotto i loro piedi. Qualcuno, ancora una volta, venne loro incontro a dire: «Non temete», però questa volta aggiungendo: «È risorto come aveva detto!» (Mt 28,6). E tale è l’annuncio che, di generazione in generazione, questa Notte santa ci regala: Non temiamo, fratelli, è risorto come aveva detto! Quella stessa vita strappata, distrutta, annichilita sulla croce si è risvegliata e torna a palpitare di nuovo (Papa Francesco, Omelia del 15/04/17).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Il palpitare del Risorto ci si offre come dono, come regalo, come orizzonte. Il palpitare del Risorto è ciò che ci è stato donato e che ci è chiesto di donare a nostra volta come forza trasformatrice, come fermento di nuova umanità. Con la Risurrezione Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Ed ecco ciò che questa notte ci chiama ad annunciare: il palpito del Risorto, Cristo vive! Ed è ciò che cambiò il passo di Maria Maddalena e dell’altra Maria: è ciò che le fa ripartire in fretta e correre a dare la notizia (cfr Mt 28,8); è ciò che le fa tornare sui loro passi e sui loro sguardi; ritornano in città a incontrarsi con gli altri. Come con loro siamo entrati nel sepolcro, così con loro vi invito ad andare, a ritornare in città, a tornare sui nostri passi, sui nostri sguardi. Andiamo con loro ad annunciare la notizia, andiamo… In tutti quei luoghi dove sembra che il sepolcro abbia avuto l’ultima parola e dove sembra che la morte sia stata l’unica soluzione (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
Andiamo ad annunciare, a condividere, a rivelare che è vero: il Signore è Vivo. È vivo e vuole risorgere in tanti volti che hanno seppellito la speranza, hanno seppellito i sogni, hanno seppellito la dignità. E se non siamo capaci di lasciare che lo Spirito ci conduca per questa strada, allora non siamo cristiani (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata regina del cielo e dela terra
Andiamo e lasciamoci sorprendere da quest’alba diversa, lasciamoci sorprendere dalla novità che solo Cristo può dare. Lasciamo che la sua tenerezza e il suo amore muovano i nostri passi, lasciamo che il battito del suo cuore trasformi il nostro debole palpito (Ibi).