Meditazioni 21 gennaio 2013
“Questo è il momento favorevole”, ci ricorda san Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi. Sì, proprio questo è il momento favorevole per lasciarci incontrare e travolgere dalla presenza viva del Signore che ci viene incontro ora. Che ci viene incontro mendicando la nostra vita e che, nell’ardore del suo amore, non desidera altro che corrispondere al cuore di ciascuno. Vi supplico di lasciarvi incontrare e travolgere dal Suo sguardo, permettendogli di ridestare e soddisfare il cuore in tutto il suo desiderio e l’umano in tutto il suo bisogno, disponibili e desiderosi a lasciar rimuovere tutto quello che è abituato, scontato, sotto il dominio del “già saputo”, dello schema o dell’estraneità (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
…Invocazione allo Spirito Santo
Accogliamo innanzitutto le intenzioni del Santo Padre Benedetto XVI che all’Angelus di ieri ha detto: “Cari amici, alla preghiera per l’unità dei cristiani vorrei aggiungere ancora una volta quella per la pace, perché, nei vari conflitti purtroppo in atto, cessino le ignobili stragi di civili inermi, abbia fine ogni violenza e si trovi il coraggio del dialogo e del negoziato”. Continuiamo a pregare per tutte le persone malate che ci sono state consegnate e per le loro famiglie, in particolare preghiamo per Andrea, Cristiano, Dante, Eleonora, Franco, Giuliana, Lina, Luigia, Maria, Rossella, Savina e Walter. Chiediamo alla Madonna di intercedere per le nostre carissime Laura e Stefania, perché il Signore doni loro l’eterno riposo e ai loro cari il calore della Sua presenza. Affidiamo a Maria Santissima anche ciascuno di noi, Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Cristo nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,7-9).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia (1Pt 1,18-19).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo (2Tm 2,10-12a).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio (1Cor 1,22-24).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
L’amore di Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro (2Cor 5,14-15).