Meditazioni 2 ottobre 2017
Festa dei Santi Angeli Custodi
Tutti abbiamo un angelo sempre accanto, che non ci lascia mai soli e ci aiuta a non sbagliare strada. E se sapremo essere come bambini riusciremo a evitare la tentazione di bastare a noi stessi, che sfocia nella superbia e anche nel carrierismo esasperato. Sono due le immagini — l’angelo e il bambino — che la Chiesa ci fa vedere nella liturgia di oggi. Il libro dell’Esodo, in particolare, ci propone l’immagine dell’angelo, che il Signore dà al suo popolo per aiutarlo nel suo cammino. Si legge infatti: «Io mando un angelo davanti a te per custodirti nel tuo cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato». Dunque la vita è un cammino, la nostra vita è un cammino che finisce in quel luogo che il Signore ci ha preparato. Ma nessuno cammina da solo: nessuno! Perché nessuno può camminare da solo. E «se uno di noi credesse di poter camminare da solo, sbaglierebbe tanto e cadrebbe in quello sbaglio, tanto brutto, che è la superbia: credersi di essere grande. Finendo anche per avere quell’atteggiamento di sufficienza che porta a dire a se stessi: «Io posso, io ce la faccio» da solo. Invece il Signore dà una chiara indicazione al suo popolo: «Vai, tu farai quello che io ti dirò. Tu camminerai la tua vita, ma ti darò un aiuto che ti ricorderà continuamente quello che tu devi fare». E così dice al suo popolo come dev’essere l’atteggiamento con l’angelo. La prima raccomandazione è: «Abbi rispetto della sua presenza». E poi: «Dai ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui». Perciò oltre a rispettare si deve anche saper ascoltare e non ribellarsi. In fondo è quell’atteggiamento docile, ma non specifico, dell’obbedienza dovuta al padre, che è proprio dell’obbedienza del figlio. Si tratta in sostanza di quell’obbedienza della saggezza, quell’obbedienza dell’ascoltare i consigli e scegliere il meglio secondo i consigli. E bisogna avere il cuore aperto per chiedere e ascoltare consigli (Papa Francesco, Meditazione quotidiana del 2/10/14).
Affidiamo alla Madonna ciascuno di noi, Nicolino e tutti gli amici per cui ci è stato chiesto di pregare, in particolare: Alessandro, Antonello, Armando, il vescovo Armando, Cristina, Filippo, Giorgio, Marco, Marco, Maria, Mariano, Marinella, Primo, Rita, Roberto e Rosario. Preghiamo per mons. Angelo Spina, che ieri si è insediato ad Ancona, sua nuova diocesi. E preghiamo per il cardinal Edoardo Menichelli ringraziando il Signore per i tredici anni di cammino vissuti con lui. Affidiamo alla Madonna le vittime e i feriti della strage di Las Vegas, preghiamo per i loro cari e anche per chi è colpevole di quanto accaduto.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Com’era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen (San Francesco d’Assisi).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Signore, fa’ di me uno strumento della Tua Pace: dove è odio, fa ch’io porti l’Amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dove è discordia, ch’io porti l’unione, dove è dubbio, ch’io porti la fede, dove è errore, ch’io porti la verità, dove è disperazione, ch’io porti la speranza, dove è tristezza, ch’io porti la gioia, dove sono le tenebre, ch’io porti la luce (San Francesco d’Assisi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Maestro, fa, che io non cerchi tanto ad esser consolato, quanto a consolare; ad essere compreso, quanto a comprendere; ad essere amato, quanto ad amare. Poiché, così è: dando, che si riceve;
perdonando, che si è perdonati; morendo, che si risuscita a vita eterna (San Francesco d’Assisi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del Tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor Tuo, come Tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio (San Francesco d’Assisi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Tu sei santo, Signore Dio unico, che compi meraviglie. Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei altissimo.
Tu sei Re onnipotente, tu Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei Trino e Uno, Signore Dio degli dei, Tu sei bene, ogni bene, sommo bene, Signore Dio, vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine. Tu sei sicurezza. Tu sei quiete. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei speranza nostra. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei ogni nostra sufficiente ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine. Tu sei protettore. Tu sei custode e difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei refrigerio. Tu sei speranza nostra. Tu sei fede nostra. Tu sei carità nostra. Tu sei completa dolcezza nostra. Tu sei nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore (San Francesco d’Assisi).