Meditazioni 19 ottobre 2015
Possiamo anche voltargli le spalle, voltarci da un’altra parte, resistergli: è il nostro dramma quotidiano. Ma il Suo amore rimane sempre più forte e più grande di tutti i nostri tradimenti, di tutte le nostre resistenze, di tutti i nostri rifiuti. Niente e nessuno potrà mai spezzare questa alleanza di amore infinito, questo vincolo d’amore assoluto con cui irrevocabilmente siamo amati da Dio e che trova la sua piena e definitiva rivelazione proprio nella passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. È il meraviglioso e drammatico spettacolo della misericordia di Dio e della nostra libertà. Della Sua misericordia che non viene mai meno ed è sempre spalancata verso di noi, sempre assetata del nostro cuore; e della nostra libertà che deve sempre essere in gioco e sempre pronta a spalancargli la porta del proprio cuore. Ed è proprio in forza di questo vincolo d’amore irrevocabile e sempre vincente, che quello che fino a ieri è stato un “no”, quello che fino a ieri è stato un rifiuto, quello che è stato fino ad un istante fa distrazione, estraneità, presunzione, riduzione, “dura cervice”, peccato e tradimento, adesso può essere un “sì”, un’apertura e una conversione possibile, un ricominciare nuovo, una vita nuova in Lui Lui (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino?).
Affidiamo a Maria Santissima il nostro 25° Convegno e ciascuna delle persone che stiamo invitando a vivere con noi questo gesto. Preghiamo particolarmente per Nicolino, per Pietro, per Marco e Maria, per Francesca, per Elena, per Claudio, per Gianluca, per Patrizia e per Simona. Preghiamo per Papa Francesco e in comunione con lui preghiamo per la pace in Terra Santa, afflitta da una preoccupante situazione di forte tensione.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
…Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, io ve l’ho detto”. Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli (Mt 28,1-10).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siete rivestiti di potenza dall’alto”. Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio (Lc 24, 46-53).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi (At 2,1-4).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Nel quinto mistero della gloria contempliamo l’incoronazione di Maria
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 11,19a.12,1-10).