Meditazioni 19 novembre 2018
Senza la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, senza la Sua presenza che rivela e permette, nell’azione dello Spirito Santo, l’incontro e l’esperienza dell’amore di Dio Padre, che sarebbe la nostra vita? Chi risponderebbe al nostro cuore così indomabile, così “pretenzioso”, così irriducibile nella sua assoluta esigenza? E chi ci renderebbe capaci di vivere e affrontare il dramma di una esistenza quotidiana che così abitualmente, per usare l’immagine che utilizza Cesare Pavese, ci “taglia le gambe” e in cui improvvisamente ci possiamo sentire “crollare il mondo addosso”? Chi permetterebbe di vivere e di affrontare quelle circostanze più o meno drammatiche con cui tutti abbiamo a che fare? Senza la presenza di Dio tra noi e con noi, senza la presenza di Gesù risorto, senza la Sua grazia saremmo solo alla mercé dei nostri limiti e schiacciati su di essi; saremmo solo alla mercé di autonomi, illusori e vani tentativi che sempre si infrangerebbero sulla realtà, facendoci ulteriormente sprofondare nell’angoscia e nella paura, in una costatazione amarissima della nostra incapacità. La vera “questione” che sta sempre a tema in ogni uomo è solo e sempre la domanda di come sia possibile rispondere alla sua costitutiva e quindi imprescindibile esigenza, al suo più profondo bisogno, e come sia possibile affrontare il dramma del vivere quotidiano. Una realtà evidente anche nella “carne sanguinante” di alcuni tra noi qui presenti. Se stiamo qui non è per trovare una formula o delle istruzioni per l’uso. Ma solo per lasciarci nuovamente incontrare dalla presenza di Uno che è più forte e vincente su tutto ciò che ci spezza le gambe, su tutto il mondo che può crollarci addosso. Per lasciarci incontrare dalla presenza di Cristo risorto, perché continui a mostrarsi nella nostra esperienza come l’unico capace di farci vivere e affrontare tutta la vita (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore nel petto…).
Affidiamo alla Madonna Nicolino e un’intenzione particolare che sta portando nel cuore; affidiamo alla Madonna anche ciascuno di noi e le persone per cui ci è stato chiesto di pregare: Nadia, Sabina, Vincenzo, Maria Pia, Giancarlo, Elena, Augusto, Alice, Emanuele, Elena, Barbara, Francesca. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti, in particolare per Patrik, Giovanni, Renata, Vittorio, Andrea, Benedetta, Graziana, e Antonella. Preghiamo per Papa Francesco e in comunione con lui accogliamo per tutti i poveri, per le vittime della strage che venerdì ha colpito un campo di sfollati della Repubblica Centrafricana, per quanti sono colpiti dagli incendi che stanno flagellando la California e per le vittime del gelo nella costa est degli Stati Uniti. Il Signore accolga nella sua pace i defunti, conforti i familiari e sostenga quanti si impegnano nei soccorsi.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù al fiume Giordano
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene» (Sal15).
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, la mia eredità è magnifica (Ibi).
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del regno di Dio
Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra(Ibi).
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione di Gesù
Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa non potrò vacillare. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio(Sal61).
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me, Signore. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza(Sal22).