Meditazioni 19 febbraio 2018
Solo a prendere sul serio un qualsiasi momento della nostra giornata, solo ad essere attenti alla vita dei nostri fratelli uomini, anche a livello di cronaca quotidiana, non possiamo che ritrovarci, come dice il grande Eliot nei “Cori dalla rocca”, con “le mani vuote e le palme aperte rivolte verso l’alto” a gridare la presenza di qualcuno che possa redimerci e salvarci. Nell’attesa di qualcuno che salvi la nostra vita dall’incidenza malefica e mortale di questa condizione umana e globale. Nell’assoluta e mendicante attesa di una presenza che sia più grande del nostro peccato, della nostra finitezza mortale, del dominio aggressivo e debilitante di paure e angosce, della nostra facilità alla caduta e al tradimento; di una presenza capace di risollevarci da questo pantano esistenziale. Non possiamo che sentire crescere nel cuore, anche ora, quella invocazione con cui ogni giorno siamo chiamati ad aprirci e ad introdurci alla vita: “O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”. “Ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato” (Nicolino Pompei, Ma di’soltanto una parola ed io sarò salvato).
Con questa crescente invocazione nel cuore ci rivolgiamo alla Madonna, che facilmente immaginiamo sorvegliare lo svolgersi della nostra vita e che, tra tutti, è sempre la prima ad accorgersi di ogni nostra mancanza, della nostra mancanza e immediatamente le risulta normale intercedere per noi rivolgendosi a Gesù (cfr Nicolino Pompei, Lui tagliò corto…). Pregando di essere sempre pronti a fare tutto quello che Lui ci dirà, affidiamo a Maria ciascuno di noi, Nicolino, Cristina, Massimo, Maria Vittoria, Davide, Maria Elena, Ali, Manos, Nicholas, Deborah, Margherita, Hossein, Valentina, Hassan, Cinzia, Benedetta, Matteo, Cecilia, Chérie, Gizio, Rossana, Giovanni, Giorgio, Jasmine, Francesco, Francesca, Savina. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti, in particolare per don Luigi, Sandro, Mario e Gianfranco. Preghiamo per Papa Francesco e i suoi collaboratori che da ieri hanno iniziato gli esercizi spirituali; in comunione con Papa Francesco preghiamo per il dono della pace in particolare per la Repubblica Democratica del Congo e per il Sud Sudan.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi
O Padre, certezza e forza di chi spera in te, concedi l’aiuto della tua Grazia alla nostra debolezza umana perché senza di te noi non possiamo fare nulla (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
[Signore,] abbraccia ciascuno di noi con la tua misericordia perché solo nella tua misericordia, anche dentro una vita seppellita da macerie, peccati, tradimenti ed errori, possiamo essere riaffermati ad immagine e somiglianza tua e rimessi in cammino come uomini e verso il destino buono che tu sei (Nicolino Pompei, Senza di Me non potete fare nulla).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Resta con noi Signore perché si fa sera, resta con noi Signore perché la notte scende oscura, le tenebre si infittiscono e ci fanno paura. Io lo so che tu sei sempre con me, ma ho bisogno di domandartelo lo stesso, di gridartelo adesso: resta con me Signore, non mi lasciare mai (Nicolino Pompei, Non ci ardeva forse il cuore nel petto…).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
“Quando la sera scende oscura sul cuor che s’impaura mi guidi sempre la fede più presso a te. È il grido del mio cuore che tu lo possa ascoltare o Dio!”. Più presso a te io voglio restare e voglio vivere. Più presso a te voglio vivere tutto, tutto quello che sono chiamato a vivere e mi sarà dato di vivere. Più presso a te, o Signore: come quando nell’amore l’amato non può che mendicare di essere una cosa sola con l’amata. Più presso a te voglio vivere tutte le circostanze, da quelle più banali a quelle più intense e drammatiche, perché attraverso di esse possa lasciarmi incontrare e portare da te, lasciarmi attirare e attaccare alla tua Presenza sempre vincente, lasciarmi trasfigurare dalla potenza redentiva del tuo amore infinito (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Signore ti prego rispondimi, abbi pietà di me e salvami. Io spero sempre nelle tue parole e aspetto solo da te la mia salvezza, la gioia del mio cuore e la mia felicità (Nicolino Pompei, … tutti Ti cercano).
IL TEMPO DI QUARESIMA
Accogliamo la Grazia di questo tempo di Quaresima e chiediamo che “l’impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vita”. Il Vangelo di oggi ci offre un aiuto chiarissimo e semplicissimo a verificare CHI AMIAMO E SERVIAMO in tutto ciò che viviamo: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli L’AVETE FATTO A ME… (Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi)…” e “tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli NON L’AVETE FATTO A ME (ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e non mi avete visitato, ero in carcere e non siete venuti a trovarmi…”.
Come ha detto Papa Francesco all’omelia del Mercoledì delle Ceneri: “Il tempo di Quaresima è tempo propizio per correggere gli accordi dissonanti della nostra vita cristiana e accogliere la sempre nuova, gioiosa e speranzosa notizia della Pasqua del Signore. (…) La Quaresima è tempo prezioso per smascherare le tentazioni e lasciare che il nostro cuore torni a battere secondo il palpito del cuore di Gesù. (…) Questo è il tempo opportuno per tornare a casa, alla casa del «Padre mio e Padre vostro». Questo è il tempo per lasciarsi toccare il cuore… (…) Ritorna senza paura a sperimentare la tenerezza risanatrice e riconciliatrice di Dio! Lascia che il Signore guarisca le ferite del peccato e compia la profezia fatta ai nostri padri: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Papa Francesco, Omelia del 14.02.18).
Accogliamo l’invito di Papa Francesco a vivere una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo, venerdì della Prima Settimana di Quaresima. La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan (cfr Papa Francesco, Angelus del 4.02.18).