Meditazioni 18 maggio 2009
L’amore a Cristo trova la sua forza di incidenza e di redenzione nella nostra vita in forza della Grazia e della nostra disponibilità di apertura e di accoglienza di questa sua incessante iniziativa di Amore. Più volte abbiamo ripetuto che dipende da noi che dipenda da Lui. Attenti bene. Non è che la Grazia, la sua iniziativa su di noi, il suo Amore dipenda da noi. Sarebbe una eresia oltre che una presunzione deleteria. Questo “dipende da noi”, richiama la necessaria apertura, disponibilità, umiltà e soprattutto la domanda e il desiderio acché questo Amore sia l’Amore da cui dipende e risulta tutta la mia vita. Sia l’Avvenimento decisivo e affermativo della mia vita in tutta la sua portata infinita. Tutto il dinamismo di ragione e libertà, di affezione e volontà si ritrovi in quello che abbiamo sempre chiarito con la parola tensione. Si ritrovi in una continua tensione di domanda e di apertura desiderosa alla sua Presenza che mi viene incontro (Nicolino Pompei).
Invocazione allo Spirito Santo
O Maria, a te raccomandiamo particolarmente tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Sotto la tua protezione poniamo la nostra Compagnia e Nicolino, affidando le sue intenzioni alla tua materna e potente intercessione.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Cristo viene a salvarci, viene a salvarci patendo e morendo, subendo l’atroce dolore, subendo l’ingiusta morte: la morte più lenta e infame. La subisce per me e la vince per me, risorgendo per me. È risorto, come aveva promesso, per me. È la fine della fine, è la morte della morte come ultima parola sulla vita. È la fine dell’incidenza tragica della veduta corta e nichilista su di me e sul mondo come ultimo giudizio; è il prorompere della Vita come ultima parola, della sua ultima parola come Misericordia su ogni uomo; è l’inizio della vita vera, già nell’adesso¹.
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
“Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Conoscere Dio e il suo Figlio è accogliere il mistero della comunione d’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella propria vita, che si apre già fin d’ora alla vita eterna nella partecipazione alla vita divina… Nascono da qui immediate conseguenze per la vita umana nella sua stessa condizione terrena, nella quale è già germogliata ed è in crescita la vita eterna… La vita che Gesù ci dona non svaluta la nostra esistenza nel tempo, ma la assume e la conduce al suo ultimo destino.
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Adesso, il gesto più normale per ciascuno è quello di chiedere, pregare, mendicare. Ma non solo ora. Dobbiamo alzarci al mattino e chiedere immediatamente alla Madonna il dono dello Spirito, perché ci faccia sentire l’esigenza che siamo di Cristo, dello sguardo alla presenza di Gesù… Con Maria, dietro a Lei, attraverso di Lei, invochiamo lo Spirito Santo per lasciarci scardinare dalla nostra ostinata misura, perché la vita rinasca ora e sempre dal sì detto a Cristo.
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
In qualsiasi momento guardiamo verso Maria, lei ci mostra Gesù, così possiamo trovare la via giusta, per seguirla passo passo, pieni della gioiosa fiducia che Maria conduce nella luce della gioia eterna dell’amore di Dio.
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
O Maria santissima, Madre nostra dolcissima, prendici e tienici sempre per mano per portarci sempre da Gesù… Aiutaci a risentire l’irriducibile grido del nostro cuore, suggerisci la posizione adeguata del cuore, aiutaci a riaccenderci nella preghiera umile e mendicante. E accompagnaci sempre a guardare Gesù, a rivolgerci a Lui, a lasciarci afferrare da Lui, come un bambino in braccio a sua madre.
¹Le meditazioni sono tratte dalle relazioni tenute da Nicolino Pompei al nostro XIV e XVII Convegno