Meditazioni 17 maggio 2010
“Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … intrattenetevi … col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete” (Benedetto XVI, Angelus 16.05.10). Con queste parole di un autore russo del Novecento il Papa ha accolto ieri il popolo radunatosi in piazza San Pietro, nella Solennità dell’Ascensione, per pregare con lui il Regina coeli e manifestargli la propria obbedienza e il proprio sostegno, in questo momento di grave attacco alla Santa Chiesa e alla sua stessa persona.
Nella commozione e nella gioia, che evidentemente ieri segnavano il volto del Papa, riecheggiavano le struggenti e forti immagini e parole del suo pellegrinaggio a Fatima appena conclusosi, dove abbiamo visto mendicante e pellegrino, figlio e al tempo stesso padre, così padre proprio perché così figlio.
Nell’accostarci a vivere l’Affidamento di questa sera, non possiamo che imitare quell’attaccamento filiale alla Vergine Santissima che il Papa ci ha nuovamente testimoniato e che, sin dai primissimi passi della nostra Compagnia, Nicolino ci ha insegnato. La sua preghiera rivolta alla Madonna nella Cappellina delle apparizioni di Fatima, introduca ed esprima la nostra preghiera: “Signora nostra e Madre di tutti gli uomini e le donne, eccomi come un figlio che viene a visitare sua Madre e lo fa in compagnia di una moltitudine di fratelli e sorelle. Come successore di Pietro, a cui fu affidata la missione di presiedere al servizio della carità nella Chiesa di Cristo e di confermare tutti nella fede e nella speranza, voglio presentare al tuo Cuore Immacolato le gioie e le speranze nonché i problemi e le sofferenze di ognuno di questi tuoi figli e figlie che si trovano nella Cova di Iria oppure ci accompagnano da lontano. Madre amabilissima, tu conosci ciascuno per il suo nome, con il suo volto e la sua storia, e a tutti vuoi bene con la benevolenza materna che sgorga dal cuore stesso di Dio Amore. Tutti affido e consacro a te, Maria Santissima, Madre di Dio e nostra Madre” (Benedetto XVI, Preghiera 12.05.10).
È dolce e forte, dolcemente confortante, ascoltare il Papa dire di essere andato a Fatima per affidare alla Madonna questa intima confessione: “amo Gesù, la Chiesa ama Gesù, i sacerdoti amano Gesù e desiderano tenere fissi gli occhi su di Lui” (Benedetto XVI, Omelia 13.05.10).
Sostenuti e confermati dalla testimonianza e dal magistero del Santo Padre, invochiamo su ciascuno di noi il dono dello Spirito Santo.
… Invocazione allo Spirito Santo
Continuiamo a pregare per il Papa e secondo le sue intenzioni, perché la Madonna lo mantenga “forte nella fede, audace nella speranza e zelante nella carità”, come lui stesso ha chiesto a Fatima. Alla Vergine Santissima, Madre di Gesù e Madre nostra, affidiamo la nostra Compagnia, Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore, ricordando particolarmente Mirella e tutte le persone malate nel corpo e nello spirito.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione (Rm 6,4-6).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra (Col 3,1).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito (Gal 5,22.25).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi (Rm 8,11).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo (2Tm 2,11).