Meditazioni 17 dicembre 2018
Sentite che provocazione e che pace per il cuore riceviamo dalla condivisione di uno dei primi santi della Chiesa, sacerdote e dottore della Chiesa, il grande san Girolamo. Dopo la sua conversione, vivrà per ben 35 anni dentro una spelonca, accanto alla grotta della Natività, pregando, studiando, traducendo in latino la Bibbia, la famosa Vulgata. È lui stesso a raccontare che, in una notte di Natale, gli appare Gesù bambino chiedendogli: “Non hai niente da darmi nel giorno della mia nascita?”. E lui, preso da un’immensa trepidazione e commozione,gli risponde: “Ti do il mio cuore”. “Va bene – gli dice Gesù bambino – ma desidero ancora qualche altra cosa”. Allora Girolamo gli replica: “Ti do le mie preghiere”. “Va bene – risponde ancora Gesù – ma io voglio qualcosa di più”. Di fronte all’insistenza di Gesù,san Girolamo si arrende e addolorato gli dice: “Non ho più niente, che vuoi che ti dia?”. Cosa ci può essere di più grande per un uomo che dare il suo cuore, la sua vita, tutta la sua preghiera a Gesù!? E Gesù così gli risponde: “Dammi i tuoi peccati, dammi i tuoi peccati, o Girolamo, perché io possa avere la gioia di perdonarli ancora!”. È proprio tutta un’altra misura, una totalmente altra misura quella di Cristo, quella della sua iniziativa su di noi, quella del suo amore, della sua grazia, dell’opera della sua grazia sulla vita di ciascun uomo. “Dammi i tuoi peccati perché io possa avere la gioia di perdonarli ancora”. Un’ulteriore e struggente conferma ci viene da santa Faustina, che riporta nel suo diario ciò che Gesù le dice in una delle sue apparizioni: “Dammi i tuoi peccati perché io possa bruciarli nel fuoco del mio amore, avere la gioia di perdonarli e di stringerti al mio cuore”. È semplicemente l’amore inaudito di Dio, è la massima manifestazione dell’essere di Dio come misericordia. Ed è tutto quello per cui il Signore Gesù viene tra gli uomini, muore e risorge. È tutta la sua continua iniziativa di amore su di noi, che ha solo e semplicemente bisogno di incontrare ora la nostra miseria (Nicolino Pompei, Ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato).
Affidiamo alla Madonna Nicolino e preghiamo per le sue intenzioni. In particolare preghiamo per le nostre carissime Alessandra e Graziella, per Francesca, Sara, Luca, Marco, Antonella, Simone, Elisa, Eleonora, Iolanda, Elena, Augusto, Antonella, Michel, Maria, Massimo, Cinzia, Maria Pia, Vincenzo, Francesco, Sabina, Giuseppe, Emanuela, Giada, Francesco, Paola. Preghiamo per Asia, Benedetta, Daniele, Eleonora, Emma e Mattia, morti nella tragedia di Corinaldo; preghiamo per i ragazzi che sono rimasti feriti e per tutte le famiglie coinvolte in questo momento di grande dolore. Preghiamo per i nostri carissimi amici Alberto e Corinne che sabato si sposeranno. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti in particolare per Nicola e Silvia. Nel giorno del suo 82° compleanno ringraziamo il Signore per il dono che Papa Francesco è per la Chiesa e il mondo intero. Preghiamo per lui, per le sue intenzioni, in particolare, come ha chiesto all’Angelus di ieri preghiamo perché tutta la comunità internazionale possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese.
I mistero della gioia
L’ANNUNCIO DELL’ANGELO A MARIA
Siate pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Ecco il giudice è alle porte (Dalla lettera di S. Giacomo apostolo).
II mistero della gioia
LA VISITA DI MARIA ALLA CUGINA ELISABETTA
È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce (Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani).
III mistero della gioia
LA NASCITA DI GESÙ
Rallegrati, figlia di Sion,grida di gioia, Israele,esulta e acclama con tutto il cuore,figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna,ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,tu non temerai più alcuna sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: “Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia” (Dal libro del profeta Sofonia).
IV mistero della gioia
LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO
Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati. Una voce grida: “Nel deserto preparate la via del Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato” (Dal libro del profeta Isaia).
V mistero della gioia
IL RITROVAMENTO DI GESÙ NEL TEMPIO
Io sono il Signore, tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: “Non temere, io ti vengo in aiuto”. Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore -, tuo redentore è il Santo di Israele (Dal libro del profeta Isaia).