Meditazioni 17 agosto 2009
… Affiorano spontanee le care parole della preghiera alla Madonna di Chartres del nostro grande amico Charles Péguy. Soprattutto quelle dove richiama la facile e semplice dinamica del rimanere nella Grazia e del cedimento a questa iniziativa infinita: “Ecco il luogo del mondo dove tutto diviene facile…”. Lo dicevamo prima: è proprio facile sbagliare, tradire, peccare… eppure, proprio guardando l’esperienza genitoriale di molti di voi, dei vostri bambini nel rapporto con voi, sono sempre commosso dal vedere come è sempre più facile essere riabbracciati, risollevati, riaffermati… In quello che vediamo nei nostri bambini, dobbiamo ritrovare, da adulti, l’atteggiamento e il dinamismo del cuore e la certezza di una presenza distintamente riconosciuta, sicura e irrinunciabile. Che mostra il volto, la strada e l’esperienza di questa semplicità e facilità del lasciarsi abbracciare e riabbracciare sempre. La bocca non sa dire, né le parole esprimere… anzi, come dice Péguy, “abbiamo perso il gusto per i discorsi e non abbiamo più altari se non i vostri, non sappiamo nient’altro che una preghiera semplice…” (Nicolino Pompei).
… Invocazione allo Spirito Santo
Nella prossimità della Solennità dell’Assunzione, appena celebrata, continuiamo a contemplare questo mistero lasciandoci aiutare dalle parole donateci dal Papa proprio in questa occasione. Alla Vergine Santissima, Madre nostra dolcissima, affidiamo la nostra Compagnia ed in particolare Nicolino, raccomandando alla Sua intercessione le intenzioni che egli porta nel suo cuore.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
L’Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un cammino alla sequela, la sequela di Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio, perché – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini – il Padre “ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli in Cristo Gesù” (Benedetto XVI, Omelia 15.08.09).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo Gesù che ascende al cielo
La solennità dell’Assunzione della Beata Vergine è un’occasione privilegiata per meditare sul senso ultimo dell’umana esistenza, aiutati dall’odierna liturgia che ci invita a vivere in questo mondo sempre orientati ai beni eterni, per condividere la stessa gloria di Maria, nostra Madre. Volgiamo, pertanto, lo sguardo verso la Madonna, Stella della speranza, che illumina il nostro cammino terreno, seguendo l’esempio dei santi e delle sante che a Lei hanno fatto ricorso in ogni circostanza (Benedetto XVI, Angelus 15.08.09).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Per Maria seguire la propria vocazione, nella docilità allo Spirito di Dio, che ha operato in Lei l’incarnazione del Verbo, significa percorrere una nuova strada ed intraprendere subito un cammino fuori della propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio. Sant’Ambrogio, commentando la “fretta” di Maria nel raggiungere Elisabetta, afferma: “la grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze”. La vita della Madonna è condotta da un Altro – “Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola” (Lc 1,38) – è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. È un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza del mondo (Benedetto XVI, Omelia 15.08.09).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
San Giovanni Maria Vianney parlava della Madonna con devozione e al tempo stesso con confidenza e immediatezza. Anche un mistero arduo come quello odierno dell’Assunzione, egli sapeva presentarlo con immagini efficaci, ad esempio così: “L’uomo era creato per il cielo. Il demonio ha spezzato la scala che vi conduceva. Nostro Signore, con la sua Passione, ce ne ha formata un’altra… La SS. Vergine è sull’alto della scala e la tiene a due mani” (Benedetto XVI, Angelus 15.08.09).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Con Maria assunta in cielo contempliamo, allora, Colei che, per singolare privilegio, è resa partecipe con l’anima e con il corpo della definitiva vittoria di Cristo sulla morte. “Compiuto il corso della vita terrena – dice il Concilio Vaticano II – fu assunta alla gloria celeste in corpo e anima, ed esaltata dal Signore come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei signori e vincitore del peccato e della morte” (Benedetto XVI, Omelia 15.08.09).