Meditazioni 15 novembre 2010
Che io ti veda: ed è questo il mattino. Il mattino dentro ogni mattino. Mostraci il tuo volto e noi saremo salvi: è questa la salvezza. E Lui si mostra: Lui si mostra ed accade nella storia, accade nella presenza di un uomo di nome Gesù e della sua santa Compagnia. Non solo 2000 anni fa, ma anche adesso. Siamo noi questa presenza e questa compagnia adesso. Che ci sia io, con tutto quello che sono. Che aderisca e mi lasci afferrare io. Ed è questo il mattino. Un nuovo mattino. Possiamo essere venuti segnati da una vita stanca, amareggiata, delusa, confusa e ottenebrata da ciò in cui l’abbiamo irrazionalmente tentata di sfamare fino a qualche minuto fa: ma è più grande la presenza del suo amore e della sua misericordia che opera sempre, che sta operando ora, nella tua vita. Basta solo uno spiraglio del cuore: ed è subito un nuovo mattino, uno splendore di luce che vince queste tenebre. Un nuovo inizio. Perché solo Lui è. Che io ti veda: perché la vita è e c’è per vederti, incontrarti, attaccarla tutta a te. Così dice Gesù nel Vangelo di Giovanni: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato”. È questa la vita, quella vera, quella piena, quella eterna. “Mostraci il Padre e ci basta”. Sì, solo la presenza del Padre basta. Solo la presenza del Mistero che è Padre e che si rivela nella presenza di Gesù è tutta la corrispondenza del cuore di ogni uomo (Nicolino Pompei, Mostraci il Padre e ci basta… Chi ha visto Me ha visto il Padre¹).
… Invocazione allo Spirito Santo
Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, ti affidiamo Bibi, Giovanni e tutta la loro famiglia: con il tuo materno aiuto sostienili e accompagnali a vivere questo momento della vita.
A te raccomandiamo anche i nostri carissimi Emanuele ed Alice, che sabato celebreranno il sacramento del matrimonio, e suor Maria Bernardetta – al secolo Ludia Mancini, sorella di Monia – che domenica farà la sua professione solenne.
Custodisci particolarmente Nicolino ed intercedi per tutte le sue intenzioni.
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù
Mentre tutti sono lì a bocca aperta, con gli occhi spalancati, in un ascolto attentissimo, in un silenzio che faceva ancor di più emergere la forza del suo grido, improvvisamente Giovanni si azzittisce. E il suo sguardo, normalmente rivolto a ciascuno dei presenti, lo ritroviamo a fissare intensamente la figura di un uomo – un uomo giovane, un trentenne – che gli sta venendo incontro. È Gesù, che come uno dei tanti è presente, e fa la fila come tutti, prima di presentarsi davanti a Giovanni. Pensate che cosa inaudita: il Mistero fatto uomo, il Mistero in cui tutto consiste fatto uomo, l’avvenimento della salvezza… come uno dei tanti tra la folla. Che si sottomette alla comune condotta di tutti… Gesù si presenta davanti a Giovanni per essere come tutti gli altri battezzato, ma lui vuole impedirglielo, e gli dice: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te e tu invece vieni a me?”. Ma Gesù lo fa tacere e gli impone di farlo, replicandogli: “Lascia per ora. Per noi infatti è doveroso adempiere ogni giustizia”. È un momento brevissimo ma intensissimo, di un’intensità unica. E Gesù, dopo il gesto dell’immersione, esce dall’acqua e riprende il suo cammino.
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
E accade il miracolo. C’è poco da discutere o da interpretare. C’è la realtà, evidentemente straordinaria di un fatto che accade davanti agli occhi dei Primi, che ancora una volta vince tutta quella umanissima perplessità, che non facciamo fatica ad immaginare in loro. C’è l’evidenza e la forza del fatto… In situazioni come questa, si rinnova quella domanda che continuamente si imponeva al cuore di chi lo seguiva o assisteva ad avvenimenti straordinari come questi: “Ma chi è costui?”. Qual è la vera natura di quest’uomo? La fede è proprio la risposta a questa domanda.
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del Regno di Dio
È solo il Totalmente Altro da noi che ci può introdurre alla sua rivelazione e al suo riconoscimento. Noi non dobbiamo fare altro che essere nella sincerità e nella coerenza della nostra natura e lasciarci introdurre dal Mistero che si presenta, si fa incontro e ci introduce e ci porta alla verità di sé e al modo del rapporto con Lui. Qual è la domanda che segna tutta la preghiera originale di ogni uomo e che ci viene testimoniata costantemente dalla preghiera dei Salmi? – Mostrati Signore, perché se tu non ti mostri come potrò mai incontrarti? Questa è la domanda ed è questa la vera dinamica a cui devono ubbidire la libertà e la ragione dell’uomo.
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione di Gesù
Vedere Dio è la massima esplicitazione del desiderio dell’uomo, è la massima soddisfazione dell’esigenza del cuore, il massimo compimento della vita. Quindi non è sbagliata la domanda: Mostraci il Padre e ci basta. Ma a questa domanda Dio ha risposto. La risposta è Gesù. La domanda è totalmente esaudita e la risposta è Gesù, la sua presenza, proprio quella che sta davanti agli occhi dei discepoli, come per noi nella presenza della Chiesa… La verità di cui parla Gesù è proprio la rivelazione in se stesso di Dio e del suo disegno salvifico. È la comunione tra il Padre e il Figlio, di cui Gesù è la trasparenza, la piena e reale manifestazione attraverso cui l’uomo è chiamato ad accoglierla e a viverla. Ed è chiamato ad accoglierla e a viverla nella fede come riconoscimento pieno di Gesù.
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Nessuno – dice il Signore – viene a me se il Padre che mi ha mandato non lo attira… Nessuno ha visto il Padre tranne Colui che viene da Dio… Sono io il pane della vita, il pane vivo disceso dal cielo. Chi mangerà di questo pane vivrà in eterno. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna. Perché la mia carne è il vero cibo e il mio sangue è la vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
Preghiamo per il Santo Padre e secondo le sue intenzioni; in particolare, come il Papa ha chiesto all’Angelus di ieri, preghiamo per le popolazioni di Haiti, che, a causa del terribile terremoto del gennaio scorso, soffrono ora per una grave epidemia di colera.
¹ Le meditazioni dei misteri sono riprese dallo stesso approfondimento di Nicolino Pompei