Meditazioni 15 aprile 2013
Basta un accenno di disponibilità del cuore per ricominciare a sentire il nostro bisogno e a permettere di lasciarlo incontrare dalla presenza di Gesù, che attende solo di corrisponderlo e soddisfarlo. Basta un accenno di sguardo per sentirsi investiti dal Suo sguardo sempre continuo e sempre fedele. Proprio ora. E nella Sua presenza che ora ci viene incontro, possiamo ricominciare sempre. Solo nello splendore e nell’amore infinito del Suo sguardo è sempre possibile ricominciare ad incontrare il nostro umano, anche segnato da mille riduzioni, contraddizioni, cadute ed errori. Ad incontrarlo senza paura e senza censure. Perché tutto il nostro umano è stato fatto da Lui e solo per incontrare Lui. Allora, anche le più drammatiche esperienze di miseria umana mostrano l’irriducibilità del nostro io, della nostra costituzione originale, del nostro cuore e del nostro bisogno, e quindi risultano un’occasione per ricominciare a guardare Gesù. Solo incontrando il Suo sguardo presente tutto il nostro umano, così com’è, può sentirsi abbracciato e restituito alla sua dignità originale. Rimesso in gioco e in cammino dalla parte del suo desiderio, che solo in Lui trova la sua piena rivelazione e la sua costante soddisfazione. È proprio l’esperienza dell’operare incessante della Grazia sulla nostra vita. È l’esperienza incessante e sempre vincente della Misericordia di Dio. Per questo ora dobbiamo aprire il nostro cuore alla domanda. Tutto il nostro lavoro non può che essere sempre e ultimamente preghiera. Sant’Agostino afferma che “porre la speranza nella preghiera è totum atque summum negotium /è l’attività, il lavoro totalizzante e sommo”. Dobbiamo quindi incessantemente mendicare Gesù, mendicare il Suo sguardo sempre, perché ci investa, ci commuova lo sguardo e il cuore, ci rimetta sempre in piedi e in cammino con Lui e dietro a Lui (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
…Invocazione allo Spirito Santo
Affidiamo alla Madonna Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore; in particolare ringraziamo il Signore per i prodigi che ci sta mostrando attraverso il piccolo Pietro, che continuiamo a portare nella nostra preghiera insieme ai nostri carissimi amici Maria e Marco; preghiamo anche per Margherita, un’amica di Barbara Falgiani affetta da un grave tumore allo stomaco, e per Valentino, un amico che spesso ha sostenuto le nostre iniziative affittandoci del materiale e che ora si trova in Spagna per tentare un intervento chirurgico perché ha un tumore allo stadio terminale. Preghiamo anche per Mimmo, il suocero di Claudio Carloni, che ieri ha avuto una crisi cardiaca, per Giancarlo, il papà di Roberto Andreucci, per Cristiano, il fidanzato di una nostra amica di Ancona, e per tutti i nostri cari malati.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Cristo viene a salvarci, viene a salvarci patendo e morendo, subendo l’atroce dolore, subendo l’ingiusta morte: la morte più lenta e infame. La subisce per me e la vince per me, risorgendo per me. È risorto, come aveva promesso, per me. È la fine della fine, è la morte della morte come ultima parola sulla vita. È la fine dell’incidenza tragica della veduta corta e nichilista su di me e sul mondo come ultimo giudizio; è il prorompere della Vita come ultima parola, della sua ultima parola come Misericordia su ogni uomo; è l’inizio della vita vera, già nell’adesso.
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
“Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Conoscere Dio e il suo Figlio è accogliere il mistero della comunione d’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella propria vita, che si apre già fin d’ora alla vita eterna nella partecipazione alla vita divina… Nascono da qui immediate conseguenze per la vita umana nella sua stessa condizione terrena, nella quale è già germogliata ed è in crescita la vita eterna… La vita che Gesù ci dona non svaluta la nostra esistenza nel tempo, ma la assume e la conduce al suo ultimo destino.
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Adesso, il gesto più normale per ciascuno è quello di chiedere, pregare, mendicare. Ma non solo ora. Dobbiamo alzarci al mattino e chiedere immediatamente alla Madonna il dono dello Spirito, perché ci faccia sentire l’esigenza che siamo di Cristo, dello sguardo alla presenza di Gesù… Con Maria, dietro a Lei, attraverso di Lei, invochiamo lo Spirito Santo per lasciarci scardinare dalla nostra ostinata misura, perché la vita rinasca ora e sempre dal sì detto a Cristo.
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione in cielo di Maria
In qualsiasi momento guardiamo verso Maria, lei ci mostra Gesù, così possiamo trovare la via giusta, per seguirla passo passo, pieni della gioiosa fiducia che Maria conduce nella luce della gioia eterna dell’amore di Dio.
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
O Maria santissima, Madre nostra dolcissima, prendici e tienici sempre per mano per portarci sempre da Gesù… Aiutaci a risentire l’irriducibile grido del nostro cuore, suggeriscici la posizione adeguata del cuore, aiutaci a riaccenderci nella preghiera umile e mendicante. E accompagnaci sempre a guardare Gesù, a rivolgerci a Lui, a lasciarci afferrare da Lui, come un bambino in braccio a sua madre.