Meditazioni del 14 aprile 2008
Approssimandoci a vivere l’Affidamento, questa sera ciascuno risorprenda innanzitutto la Grazia del nostro ritrovarci a pregare insieme. Domandiamo la Grazia di riconoscere che chi ci ritroviamo accanto – chiunque egli sia – non è lì a caso ed è decisivo, perché la Chiesa, la Comunione, l’Amicizia sono decisive per il rapporto con Cristo. Domandiamo la Grazia di saper guardare ognuna delle persone presenti dalla parte di Colui che ci ha messi insieme e di saperci riconoscere l’un l’altro come segno del “noi della Chiesa”, decisivo per il rapporto con Cristo.
Ringraziamo e lodiamo il Signore per il dono del magnifico pellegrinaggio a Lourdes che abbiamo appena vissuto. Continuiamo ad affidare alla Madonna tutte le intenzioni portate in questo pellegrinaggio. Preghiamo in particolare per Simona¹, per Gabriel e per i loro genitori.
Preghiamo per il Papa che in questa settimana compirà 81 anni e affidiamo alla Madonna la speciale esperienza missionaria che vivrà in questi giorni con il viaggio apostolico negli Stati Uniti d’America e la visita all’ONU.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Nella solenne Veglia pasquale è tornato a risuonare, dopo i giorni della Quaresima, il canto dell’Alleluia, parola ebraica universalmente nota, che significa “Lodate il Signore”. Nei giorni del tempo pasquale questo invito alla lode rimbalza di bocca in bocca, di cuore in cuore. Riecheggia a partire da un avvenimento assolutamente nuovo: la morte e risurrezione di Cristo. L’alleluia è sbocciato nei cuori dei primi discepoli e discepole di Gesù in quel mattino di Pasqua, a Gerusalemme… Sembra quasi di sentire le loro voci: quella di Maria di Magdala, che per prima vide il Signore risorto nel giardino presso il Calvario; le voci delle donne, che Lo incontrarono mentre correvano, impaurite e felici, a dare ai discepoli l’annuncio della tomba vuota; le voci dei due discepoli, che si erano incamminati verso Emmaus col volto triste e a sera tornarono a Gerusalemme pieni di gioia per aver ascoltato la sua parola e averLo riconosciuto “nello spezzare il pane”; le voci degli undici Apostoli, che in quella stessa sera lo videro apparire in mezzo a loro nel cenacolo, mostrare le ferite dei chiodi e della lancia e dire loro: “Pace a voi!”. Questa esperienza ha inscritto una volta per sempre l’alleluia nel cuore della Chiesa! (Benedetto XVI – Regina caeli 24.03.08).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione al cielo di Gesù
L’annuncio che in questi giorni riascoltiamo costantemente è proprio questo: Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo incontrare. Come lo incontrarono le donne che, al mattino del terzo giorno, il giorno dopo il sabato, si erano recate al sepolcro; come lo incontrarono i discepoli, sorpresi e sconvolti da quanto avevano riferito loro le donne; come lo incontrarono tanti altri testimoni nei giorni che seguirono la sua risurrezione. E, anche dopo la sua Ascensione, Gesù ha continuato a restare presente tra i suoi amici come del resto aveva promesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Il Signore è con noi, con la sua Chiesa, fino alla fine dei tempi (Benedetto XVI – Udienza generale 26.03.08).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Illuminati dallo Spirito Santo, i membri della Chiesa primitiva hanno incominciato a proclamare l’annuncio pasquale apertamente e senza paura. E quest’annuncio, tramandatosi di generazione in generazione, è giunto sino a noi e risuona ogni anno a Pasqua con potenza sempre nuova (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
Il Vangelo non dice nulla di Maria, ma la tradizione cristiana ama contemplarla mentre si rallegra più di ogni altro nel riabbracciare il suo divin Figlio, che aveva stretto a sé quando venne deposto dalla Croce. Ora, dopo la risurrezione la Madre del Redentore gioisce con gli “amici” di Gesù, che costituiscono la Chiesa nascente. Invochiamo Lei, la Regina Caeli, perché mantenga viva la fede nella risurrezione in ciascuno di noi e ci renda messaggeri della speranza e dell’amore del Cristo risorto (Benedetto XVI – Regina caeli 9/04/07).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Il Regina caeli è come una nuova “annunciazione” a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso. In effetti, “rallegrati” era stata, a Nazaret, la prima parola rivolta alla Vergine dal messaggero celeste. E il senso era questo: Gioisci, Maria, perché il Figlio di Dio sta per farsi uomo in te. Ora, dopo il dramma della Passione, risuona un nuovo invito alla gioia: “Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia, quia surrexit Dominus vere, alleluia – Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, alleluia, perché il Signore è risorto davvero, alleluia!” (Benedetto XVI – Regina caeli 24.03.08).
Ripetendo e rinnovando il nostro Affidamento a Maria, raccomandiamo alla Sua materna protezione Nicolino e il nostro Movimento