Meditazioni 14 maggio 2018
S. Mattia apostolo
Il gesto più immediato, più immediatamente adeguato al nostro desiderio di essere, di diventare questo uomo nuovo e questa amicizia di Cristo, adesso come sempre, è quello di chiederlo; di pregare, e di chiedere alla Madonna. Di chiederle che il frutto del suo seno Gesù, sia il nostro io, la nostra amicizia, la nostra unità – altrimenti impossibile –; la nostra presenza, la nostra missione, nell’unica comunione e missione della santa Chiesa. Che sia il frutto ritrovato nel nostro umano, il frutto per cui siamo chiamati amici, il frutto da portare nel mondo, il frutto che rimane e che si esplicita nella nostra presenza operativa. Chiediamo alla Madonna che, attraverso di noi, il frutto investa il mondo e si dilati sempre più quella civiltà – quei rapporti nuovi, quell’umanità nuova tra gli uomini – quella civiltà della verità e dell’amore. […] Chiediamo di imitare la sua libertà e il suo cuore, di imitare il suo fiat, perché accada in ciascuno di noi l’umano secondo Cristo, secondo la volontà dell’Eterno Padre, nella testimonianza dataci da san Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me” (Gal 2,20). Chiediamo di imparare a seguire con cuore povero ed umile. Di poter dire “il dono e il miracolo della nostra Amicizia” con risorpresa consapevolezza. Chiediamole protezione per questo popolo che siamo […]; di uscire cambiati attraverso la Grazia di questi giorni. E che altri […] siano contagiati dalla presenza e dall’amore di Cristo Redentore dell’uomo attraverso la nostra intelligente, gioiosa e commossa presenza. Sia così! (Nicolino Pompei, Voi siete miei amici…).
Affidiamo a Maria Santissima Nicolino e tutti gli amici per cui ci è stato chiesto di pregare. In particolare: Anton, Francesca, Alessandra, Francesco, Stefania, Iolanda, Eleonora, Anna, Laura, Francesca, Anna, Marco, Giovanni, Rita, Orlando, Stefano, Samuele, Salvatore, Loredana, Maria Vittoria, Gennaro, Elisa, Giorgia, Edoardo, Anna. Preghiamo per Ezio, Nanda e tutti i nostri cari defunti. Preghiamo per tutti i bambini e i ragazzi che stanno ricevendo la Prima Comunione e la Cresima e per i nostri amici Emanuela e Francesco che si stanno preparando a celebrare il sacramento del loro matrimonio. Preghiamo per Papa Francesco e secondo le sue intenzioni.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Senza lo Spirito Santo, lo Spirito fondante l’attuale Compagnia di Cristo che è la Chiesa e il nostro cammino in Essa, cosa risulterebbe dallo sguardo e dai rapporti tra noi; come ci guarderemmo, cosa emergerebbe? Inevitabilmente emergerebbe prevalente la reazione istintiva, il legame e lo sguardo parziale, interessato, suscettibile, instabile, corruttibile, effimero, di volubile e umorale simpatia, proprio dei rapporti mondani, proprio del criterio disumano e reattivo del mondo. […] Nella fedeltà a questa invocazione [allo Spirito Santo], nella fedeltà alla preghiera, la vita è sempre ridestata alla sua natura e all’espressione più adeguata alla sua natura; e proprio per questo ognuno può sempre e comunque ritrovarsi vivo nel suo autentico desiderio, e sempre recuperato e ricostituito dall’iniziativa incessante e redentiva del Signore (Nicolino Pompei, Egli è la pietra…).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Allora invochiamo lo Spirito Santo – il promesso da Gesù a coloro che per primi ha chiamato e costituito amici, amici Suoi e per Lui –, dalla cui azione questa prima Amicizia è resa definitivamente idonea e attiva per essere la propagazione, la dilatazione nella storia, dell’amicizia di Cristo, della permanenza di Cristo nel tempo degli uomini, in ogni momento di tempo. La Sua azione invasiva su quegli uomini chiamati da Gesù, li rende Corpo mistico nella storia, permanenza contemporanea alla vita di ogni uomo, della Sua azione e della Sua presa redentiva; la cui dilatazione nei secoli ha raggiunto sorprendentemente ed evidentemente la nostra vita. Prima ha afferrato la vita di alcuni, e poi di altri e poi di noi tutti. Sì, invochiamo Colui che, come il Papa ha affermato, è “il vero protagonista della missione”, e dalla cui continua iniziativa vivificante è sorta la nostra Compagnia, come modalità e tocco particolare dell’unica Compagnia di Cristo che è la santa Chiesa; la nostra Compagnia come il modo di imparare a vivere e a seguire la Compagnia della santa Chiesa (Nicolino Pompei, Voi siete miei amici…).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Innanzitutto lo Spirito Santo; sì, il primo passo, il primo approfondimento è l’invocazione dello Spirito Santo. Prima di qualsiasi parola, prima di attraversare con voi la provocazione tematica del nostro 12° Convegno, è inevitabile invocare lo Spirito Santo, lo Spirito che procede dal Padre e dal Figlio, perché come dice san Paolo ai Romani: “Solo lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza perché nemmeno sappiamo cosa chiedere”, cosa chiedere in maniera conveniente; non sappiamo chiedere ciò che è necessario e quindi decisivo per noi (Ibi)
Nel quarto mistero della gloria contempliamo l’assunzione di Maria al cielo
Invochiamo la Madonna e, attraverso di Lei, lo Spirito Santo. Lo Spirito che, investendo misteriosamente la sua carne, le ha permesso di partorire Dio nel tempo come uomo. Chi può essere più caro alla nostra vita se non quell’Uomo partorito da quella donna di nome Maria, tutta investita dalla presenza dello Spirito Santo? E se invochiamo la Madonna e lo Spirito Santo, possiamo essere certi che tutta la loro iniziativa su di noi non potrà essere per meno di Colui che la Madonna ha partorito nella forza vivificante dello Spirito Santo (Nicolino Pompei, Quello che abbiamo di più caro…)
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria coronata Regina
Alla mamma non possiamo chiedere qualcosa di meno o di diverso da suo figlio, qualcosa che assomigli a suo figlio. Alla santissima mamma possiamo solo chiedere il figlio, quel figlio, quella presenza, Gesù. E la mamma è sempre sicura mediatrice tra la nostra supplica e la presenza di Gesù. Proprio a Lei, nella forza dello Spirito Santo, domandiamo che la nostra vita non sia mai meno del desiderio di Lui. Che la Sua presenza risulti in noi come ciò che abbiamo di più caro, come la presenza che decide di tutta la nostra vita in ogni suo istante (Ibi).