Meditazioni 14 maggio 2012
San Mattia Apostolo
Non si diventa cristiani per una conoscenza intellettuale ed erudita dei contenuti di verità del Cristianesimo, ma solo se accade la possibilità, dice sant’Agostino, “ad fruendum Te”: di godere di Te – di godere del Signore, della Sua presenza reale […] Non basta dire di conoscere Dio e che Dio è la massima felicità e beatitudine perché uno sia felice e beato. Anche Platone, afferma sempre Agostino, intuisce che Dio è la felicità, ma non per questo era felice. È solo l’incontro reale con Gesù, è solo l’incontro con la Grazia, che investe la nostra vita e da cui ci lasciamo investire, che rende possibile l’esperienza di godimento della felicità che solo Dio è […] Se pensiamo, ad esempio, a Maria Maddalena, siamo certi che nessun discorso su Dio, sul fatto che Dio fosse la felicità, sull’esistenza del Verbo eterno, avrebbe potuto ridarle quella speranza che solo si è riaccesa nell’incontro col Signore Gesù, nell’incontro e nell’abbraccio con il Verbo eterno fatto carne. Solo l’incontro e l’abbraccio con il Verbo eterno fatto carne ha permesso alle sue lacrime di potersi riversare sui piedi di quella Presenza da cui si è sentita totalmente amata, abbracciata, perdonata, riaffermata e rimessa in gioco come “io”, come donna nella vita e nel cammino verso la felicità. Lo stesso Agostino non si è convertito perché ha aggiunto un ulteriore contenuto di verità ad altri che già aveva. Ma solo quando umilmente ha abbracciato l’umile Gesù e, sono sue parole, “quando la tua mano ha curato la tristezza del mio cuore”. Così anche per noi non sarà mai un ulteriore, aggiornato e proclamato contenuto di verità che potrà farci riconoscere o affermare Cristo come la presenza più cara e decisiva della vita (Nicolino Pompei, Quello che abbiamo di più caro è Cristo stesso).
Nell’Omelia di Pentecoste dello scorso anno, il Papa così pregava: “Signore, mostrati! Facci il dono della tua presenza, e avremo il dono più bello: la tua gioia”. Invochiamo per questo lo Spirito Santo.
… Invocazione allo Spirito Santo
Ringraziamo il Signore per il dono della nostra Compagnia e per i prodigi della Grazia di cui continuamente ci investe e ci rende testimoni. Affidiamo a Maria Santissima Nicolino, ciascuno di noi, ciascuno dei nuovi amici che riceviamo in dono, tutti i bambini e i ragazzi, a noi in vari modi affidati, che stanno ricevendo la Prima Comunione e la Cresima. Raccomandiamo alla Madonna Stefano, il figlio della signora Claudia, e tutte le persone malate.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Madre Immacolata, […] siamo consapevoli che, senza Gesù, non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5) e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui, saremo per il mondo strumenti di salvezza. Sposa dello Spirito Santo, ottienici l’inestimabile dono della trasformazione in Cristo. Per la stessa potenza dello Spirito che, estendendo su di Te la sua ombra, ti rese Madre del Salvatore, aiutaci affinché Cristo, tuo Figlio, nasca anche in noi (Benedetto XVI, Preghiera a Fatima, 12.05.10).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo l’ascensione di Gesù al cielo
Madre di Misericordia, è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati a diventare come Lui: luce del mondo e sale della terra (cfr Mt 5, 13-14). Aiutaci, con la tua potente intercessione, a non venir mai meno a questa sublime vocazione, a non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo ed alle suggestioni del Maligno. Preservaci con la tua purezza, custodiscici con la tua umiltà e avvolgici col tuo amore materno. Madre della Chiesa, […] vogliamo essere pastori che non pascolano se stessi, ma si donano a Dio per i fratelli, trovando in questo la loro felicità. Non solo a parole, ma con la vita, vogliamo ripetere umilmente, giorno per giorno, il nostro “eccomi”. Guidati da te, vogliamo essere Apostoli della Divina Misericordia (Ibi).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la Pentecoste
Ripeti al Signore l’efficace tua parola: “non hanno più vino” (Gv 2,3), affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi, come in una nuova effusione, lo Spirito Santo. Pieno di stupore e di gratitudine
per la tua continua presenza in mezzo a noi, […] anch’io voglio esclamare: “a che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1,43) (Ibi).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
Avvocata e Mediatrice della grazia, tu che sei tutta immersa nell’unica mediazione universale di Cristo, invoca da Dio, per noi, un cuore completamente rinnovato, che ami Dio con tutte le proprie forze e serva l’umanità come hai fatto tu (Ibi).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata regina del cielo e della terra
Madre nostra da sempre, non ti stancare di “visitarci”, di consolarci, di sostenerci. Vieni in nostro soccorso e liberaci da ogni pericolo che incombe su di noi. […] La tua presenza faccia rifiorire il deserto delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità, faccia tornare la calma dopo la tempesta, affinché ogni uomo veda la salvezza del Signore, che ha il nome e il volto di Gesù, riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo! (Ibi).