Meditazioni 13 gennaio 2014
In un passaggio, il libro “L’imitazione di Cristo” afferma: “Quando non cerca Gesù, l’uomo è a se stesso più dannoso che tutto il mondo e tutti i nemici messi insieme. Quando è vicino Gesù, tutto ci appare buono, nulla ci riesce difficile; quando è lontano, tutto è insopportabile. Le consolazioni non bastano quando Gesù non parla dentro di noi; ma se lui ci dice una sola parola, la nostra consolazione è infinita… Quanto siamo aridi e duri di cuore senza di lui! Quando sciocchi e vani siamo, quando desideriamo qualcosa che non è lui! Non è questo un danno maggiore che se perdessimo tutto il mondo? E che cosa il mondo può darci senza Gesù? Essere senza Gesù è un inferno amaro, essere con lui è un dolce paradiso. Nessun nemico potrebbe farti alcun male, se tu avessi sempre vicino Gesù. Chi trova Gesù, trova un grande tesoro, anzi il più fra tutti i tesori. E chi perde Gesù, perde più assai di tutto il mondo. Chi vive senza Gesù è il più povero degli esseri umani, mentre chi lo trova può ben dirsi il più ricco. Grande arte è saper stare con Gesù, e grande accortezza è il saperselo conservare”. Per questo scrive sant’Ambrogio: “Se desideri medicare le tue ferite, egli è il medico. Se bruci di febbre, egli è la sorgente ristoratrice. Se sei oppresso dalla colpa, egli è la giustizia. Se hai bisogno di aiuto, egli è la forza. Se temi la morte, egli è la vita. Se desideri il cielo, egli è la via. Se fuggi le tenebre, egli è la luce. Se cerchi il cibo, egli è il nutrimento. Gustate, dunque, e vedete quanto è buono il Signore. Felice l’uomo che spera solo in lui” (Nicolino Pompei, Senza di me non potete fare nulla).
…Invocazione allo Spirito Santo
Ti ringraziamo, Signore, per il Vescovo Gervasio Gestori, con cui abbiamo vissuto diciassette anni del nostro cammino, e ti ringraziamo, Signore, per il dono del nostro nuovo Vescovo Carlo Bresciani; benedici questi padri che ci hai donato e fa’ che dalla Tua pienezza ricevano sempre grazia su grazia. A Te, Signore, affidiamo tutte le persone malate ed in particolare il nostro amico Davide. A tutti i nostri cari defunti concedi l’eterno riposo e nella Tua infinita misericordia accogli in paradiso le nostre sorelle Rosalba, Stefania e Teresa, che in questi giorni ricordiamo in modo particolare in occasione dell’anniversario della loro morte. Grazie, Signore, per il dono della nostra Compagnia, del nostro carisma e del nostro cammino; benedici Nicolino e ascolta le intenzioni che porta nel suo cuore.
Nel primo mistero della luce contempliamo il battesimo di Gesù al fiume Giordano
Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare (Mt 3, 13-15).
Nel secondo mistero della luce contempliamo il miracolo di Gesù alle nozze di Cana
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2, 3-5).
Nel terzo mistero della luce contempliamo l’annuncio del regno di Dio
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,14-15).
Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione
Nel segno di una nube luminosa apparve lo Spirito Santo e si udì la voce del Padre: “Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo” (Mt 17,5).
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione dell’Eucarestia
Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: “Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga (1Cor 11,23b-26).