Meditazioni 13 febbraio 2017
In questi giorni, facendo memoria della prima apparizione della Beata Vergine Maria a Lourdes, la Chiesa ci ha riproposto la testimonianza di santa Bernadette, a noi carissima. Ci apriamo alla preghiera di questa sera riascoltando come lei puntualmente ringraziava il Signore testimoniandoci che la più grande gratitudine che può emergere dal nostro cuore è quella di essere nella grazia dell’avvenimento della Sua presenza e della Sua incessante iniziativa di Amore (cfr Nicolino Pompei, …Tutti ti cercano).
Per la miseria di mamma e papà, per la rovina del mulino […], per la bocca di troppo che ero da sfamare, per i bambini accuditi, per le pecore che ho pascolato. Grazie. Grazie, o mio Dio. Per il procuratore, per il commissario, per i gendarmi, per le parole, all’inizio rudi, del mio parroco. Per i giorni in cui sei venuta, o Vergine Maria, per quelli in cui non sei venuta, non potrò mai ringraziarti abbastanza che in Cielo. Per lo schiaffo ricevuto, per gli scherzi, per gli oltraggi, per chi mi ha presa per bugiarda, per chi mi ha presa per una interessata, grazie, o Signore […]. Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra una giovane più insignificante, non avreste scelto me. Per mia madre morta lontano da me, per la pena che ho provato quando mio padre, invece di tendere le sue braccia alla sua piccola Bernadette, mi chiamò “Suor Bernarda”, grazie Gesù. Grazie per aver colmato di amarezze il cuore troppo tenero che mi avete dato. […] Grazie per essere stata l’oggetto privilegiato dei rimproveri per cui le sorelle dicevano: “Che fortuna non essere Bernadette!”. Grazie per essere stata Bernadette. E per questa anima che mi avete dato, per il deserto dell’aridità interiore, per la Vostra oscurità e per le Vostre rivelazioni, per i Vostri silenzi e per i Vostri lampi, per tutto, per Voi, assente o presente, grazie, grazie Gesù (Santa Bernadette).
Non c’è niente di più grande e urgente da domandare, da cercare, da attendere della Tua presenza, Signore, e della Tua presenza ora, perché Tu sei il senso, la verità e la pienezza di tutto, e tutto quello che ci è dato è dato solo come segno di Te e come possibilità di rapporto con Te (cfr Ibi). Animati da questa certezza, affidiamo a Maria Santissima ciascuno di noi, Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore; in particolare preghiamo per Cristina, per Franco, per Gianfranco, per Giulio, per Lorena e per Paola.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Mio Dio, sia fatta la tua volontà! Accetto di soffrire perché lo volete.
Ho notato che dopo un accesso di tosse, quando le offrivano da bere, rispondeva: – Aspetto ancora un po’; sarà una piccola mortificazione per le anime del purgatorio (dal libretto “Bernadette diceva…”).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Ho udito tante volte Bernadette dire nella sofferenza: – Mio Dio, quanto ti amo!…
In infermeria, quando qualche cosa ci costava, o non stavamo bene, ci diceva: – Offritelo per i peccatori (Ibi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Durante le sue crisi d’asma, aveva degli assalti di tosse che le dilaniavano il petto; benché vomitasse sangue e soffocasse, non si lasciava mai sfuggire un lamento, un mormorio. La udivo soltanto pronunciare il nome di Gesù. Dopo aver detto: – Gesù mio! Guardava il Crocifisso, e nei suoi occhi c’era qualche cosa di inesprimibile, ma che diceva tanto (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
Un giorno Bernadette mi fece notare che facevo male il segno della croce. Le risposi che certamente non lo facevo tanto bene quanto lei che lo aveva imparato dalla Madonna. – Bisogna farci attenzione – mi disse – perché vuole dire molto farsi bene il segno della croce (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Verso le 15:15 Bernadette dice: – Ho sete!
Le presentarono un bicchiere, vi posò le labbra, dopo aver fatto un segno di croce in un modo meraviglioso.
Chinò il capo e rese l’anima a Dio.
Erano le tre e quindici pomeridiane del mercoledì di Pasqua, 16 aprile 1879. Le tre… L’ora in cui il Cristo moriva in Croce, per la gloria del Padre (Ibi).