Meditazioni 12 ottobre 2009
“Il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti. È vincolo spirituale con Maria per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi come Lui si è comportato. Il Rosario è “arma” spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo. Questa popolare preghiera mariana è un mezzo spirituale prezioso per crescere nell’intimità con Gesù, e per imparare, alla scuola della Vergine Santa, a compiere sempre la divina volontà. È contemplazione dei misteri di Cristo in spirituale unione con Maria” (Benedetto XVI-Pompei 2008).
… Invocazione allo Spirito Santo
Nel Santo Rosario di questa sera preghiamo particolarmente per Nicolino, chiedendo alla Madonna che lo custodisca e lo accompagni sempre con materna protezione nella responsabilità che il Signore gli ha affidato. A Maria raccomandiamo anche gli amici malati e quelli che stanno vivendo un momento di particolare difficoltà. Attraverso l’intercessione della Vergine Santissima preghiamo perché il Signore ci conceda e ci mantenga sempre la grazia di avere un cuore umile, semplice e povero, condizione necessaria perché Lui possa entrare, vivere e agire in noi.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Sacrificio e offerta non gradisci, / gli orecchi mi hai aperto. / Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. / Allora ho detto: “Ecco, io vengo. / Sul rotolo del libro di me è scritto, / che io faccia il tuo volere. / Mio Dio, questo io desidero, / la tua legge è nel profondo del mio cuore” (Salmo 39).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Sono torturati i miei fianchi, / in me non c’è nulla di sano. / Afflitto e sfinito all’estremo. / Padre, davanti a te ogni mio desiderio / e il mio gemito a te non è nascosto. / Palpita il mio cuore, / la forza mi abbandona, / si spegne la luce dei miei occhi. / Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, / i miei vicini stanno a distanza. / Tende lacci chi attenta alla mia vita, / trama insidie chi cerca la mia rovina / e tutto il giorno medita inganni. / In te spero, Padre; / tu mi risponderai. / Non abbandonarmi, Padre, / da me non stare lontano; / accorri in mio aiuto (Salmo 37).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Essi godono della mia caduta, si radunano, / si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso. / Mi dilaniano senza posa, / mi mettono alla prova, scherno su scherno, / contro di me digrignano i denti (Salmo 34).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
Abbi pietà di me, Padre, sono nell’affanno; / per il pianto si struggono i miei occhi, / la mia anima e le mie viscere. / Si consuma nel dolore la mia vita, / i miei anni passano nel gemito; / inaridisce per la pena il mio vigore, / si dissolvono tutte le mie ossa. / Sono l’obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, / l’orrore dei miei conoscenti; / chi mi vede per strada mi sfugge. / Ma io confido in te, Padre (Salmo 30).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Dio di verità, tu mi hai redento: nelle tue mani affido il mio spirito.