Meditazioni 11 agosto 2014
Santa Chiara d’Assisi
Dio diventato uomo continua a raggiungerci con le mani, con gli occhi, con la bocca, con l’umano, con la realtà fisica e umana di uomini e donne innestati nella vita della Chiesa e radicalmente afferrati dalla Sua presenza. Il Papa, nel suo viaggio in Germania, ce lo ha confermato nella figura dei santi, uomini e donne che “si sono, per così dire, fatti contagiare da Lui, e si sono protesi dal loro intimo verso di Lui…”. Uomini e donne che si sono lasciati segnare fino alla immedesimazione dalla presenza di Gesù. Già nell’Enciclica Deus Caritas est, Benedetto XVI aveva affermato: “Il Signore sempre ci viene incontro attraverso uomini nei quali egli traspare”. In queste parole troviamo la esaltante conferma della nostra esperienza. L’esperienza di un incontro umano attraverso cui ciascuno di noi è stato raggiunto dalla presenza di Cristo. La testimonianza di una umanità incontrata in maniera imprevista e sorprendente. Attraverso cui, quello che era appena un nome noto e abituale, è diventato Qualcuno, è diventato l’avvenimento di una presenza che ci ha colpito, sedotto e spalancato il cuore. Che ha messo in moto in maniera assolutamente nuova la nostra libertà e la nostra ragione, facendoci incontrare il nostro umano nel suo assoluto bisogno, ridestandoci alla verità del nostro essere desiderio. Cercare, guardare e seguire ogni giorno il volto dei santi, così come l’umanità radiosa di uomini e di donne semplici, di testimoni segnati non da particolari capacità ascetiche e morali ma solo da una permanente e radicale tensione alla presenza di Gesù, è l’esperienza reale e facile per continuare ad incontrare e a lasciarsi incontrare dal Suo sguardo, dalla luce del Suo volto, dallo splendore della Sua presenza. Perché possa attirarci a Lui e ardere in noi. È l’avvenimento della Sua contemporaneità, attraverso cui continua a parlare, a chiamare, toccare, abbracciare, perdonare e sanare i cuori e la vita di ogni uomo dentro ogni momento, rapporto o circostanza della realtà (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti, pag. 49-50).
“La nostra Compagnia, il nostro cammino e l’amicizia tra noi nascono e sono sempre rigenerati da questo avvenimento di Grazia e di vita, che ha investito inizialmente la vita di alcuni per investire la vita di ciascuno fino ad oggi”. Ringraziando con tutto il cuore il Signore per la vacanza che un gruppo di noi ha appena vissuto insieme a Nicolino, chiediamo la grazia di “riconoscere la nostra Compagnia, il nostro cammino, l’amicizia tra noi nella vita della Chiesa come il luogo della continuità e della permanenza di Gesù, di quell’avvenimento di 2000 anni fa, di quell’incontro con Zaccheo, con la Samaritana, con la Maddalena” (Ibi). Affidiamo al Signore l’Avvenimento in piazza che nei prossimi giorni vivremo a San Benedetto del Tronto, chiedendo di viverlo proprio con questo cuore, proprio per questa esperienza di contemporaneità con Gesù. Affidiamo a Maria Santissima anche tutte le persone che stiamo invitando, perché anche attraverso un semplice invito possano avere la grazia di incontrare Gesù. Preghiamo per tutte le persone malate ed in particolare per Alessandra, per Bianca e per Mirko. Preghiamo per Franco, che è morto all’improvviso in questi giorni e per la sua famiglia; e preghiamo per Tullio, di cui domani ricorre il 18° anniversario della morte, e per Alberto, di cui giovedì ricorre il 12° anniversario della morte. Affidiamo alla Madonna il nostro carissimo amico padre Frederick e con lui ringraziamo il Signore per il dono di questi 25 anni del suo sacerdozio, che il 15 agosto festeggerà in Uganda. Affidiamo alla Madonna ciascuno di noi, Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore.
O Dio, vieni a salvarmi!
Signore, vieni presto in mio aiuto!
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nell’Orto degli Ulivi
Mi è familiare il pianto della passione del Signore: dalle sacre ferite ora attingo sentimenti di amara mirra, ora succhio più gaudiosa dolcezza. Il pianto di Cristo sofferente mi rende come ebbra e la memoria continuamente mi ripresenta colui che l’amore mi ha impresso ben profondamente nel cuore (Dalle Lettere di Santa Chiara d’Assisi).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Vedi che Cristo per te si è fatto oggetto di disprezzo e segui il suo esempio rendendoti, per amore suo, spregevole in questo mondo. Mira il più bello tra i figli degli uomini, divenuto per la tua salvezza il più vile degli uomini, disprezzato, percosso e in tutto il corpo ripetutamente flagellato (Ibi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Riempitevi di coraggio nel santo servizio che avete iniziato per l’ardente desiderio del Crocifisso. Lui per tutti noi sostenne il supplizio della croce, strappandoci dal potere del principe delle tenebre e riconciliandoci così col Padre (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
Prendi la croce e segui Cristo che ci precede. Medita senza stancarti il mistero della croce e i dolori della Madre ritta ai piedi della croce (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Ama Gesù, crocifisso per noi peccatori, e non cada mai dalla tua mente la memoria di lui (Ibi).
Preghiamo per le intenzioni di Papa Francesco che all’Angelus ci ha detto:
“Cari fratelli e sorelle, ci lasciano increduli e sgomenti le notizie giunte dall’Iraq: migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate; violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto; distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali. Tutto questo offende gravemente Dio e offende gravemente l’umanità. Non si porta l’odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio! Noi tutti, pensando a questa situazione, a questa gente, facciamo silenzio adesso e preghiamo. Ringrazio coloro che, con coraggio, stanno portando soccorso a questi fratelli e sorelle, e confido che una efficace soluzione politica a livello internazionale e locale possa fermare questi crimini e ristabilire il diritto. Per meglio assicurare la mia vicinanza a quelle care popolazioni ho nominato mio Inviato Personale in Iraq il Cardinale Fernando Filoni, che domani partirà da Roma. Anche a Gaza, dopo una tregua, è ripresa la guerra, che miete vittime innocenti, bambini… e non fa che peggiorare il conflitto tra Israeliani e Palestinesi. Preghiamo insieme il Dio della pace, per intercessione della Vergine Maria. Preghiamo anche per le vittime del virus “ebola” e per quanti stanno lottando per fermarlo. Da mercoledì prossimo fino a lunedì 18 compirò un viaggio apostolico in Corea: per favore, accompagnatemi con la preghiera, ne ho bisogno!”.