Meditazioni del 10 marzo 2008
Grati per il dono del nostro Volantino di Pasqua di quest’anno, da esso ci lasciamo introdurre alla preghiera di questa sera
Per Amore, solo per Amore…
Cristo è l’inaudito amore di Dio che accade e si dimostra nella storia in tutto il suo essere Misericordia. Misericordia… “parola” sconosciuta ed impossibile all’uomo perché attinente solo a Dio, all’Essere di Dio che in Gesù, nella presenza di Gesù, diventa uno sguardo umano incontrabile e sperimentabile. Uno sguardo di Uomo che investe e rialza anche l’umanità più sfinita e sfibrata dal male mentitore e menzognero – di cui così spesso siamo insensati seguaci. L’Amore di Cristo è tutta la sconvolgente manifestazione, nella carne di un Uomo, dell’Amore di Dio per ogni uomo, dell’Amore che si lascia abbattere da ciò da cui siamo sempre battuti ed abbattuti, per rialzarci e risollevarci al livello dell’Infinito da cui siamo creati e di cui siamo immagine e somiglianza e quindi costitutiva e continuativa esigenza esistenziale. Gesù crocifisso, squarciato nella sua carne fino alla morte, diventa il documento inaudito dell’Essere di Dio: Dio è Misericordia, Amore, solo Amore, Amore mosso e commosso solo dal suo essere Amore a vantaggio dell’umano flagellato dalla miseria che siamo… Nella carne di Cristo crocifisso c’è “quel volgersi di Dio contro se stesso” – come ha affermato in maniera struggente Benedetto XVI – che solo per Amore, puro e assoluto Amore, assume tutto quello che di misero, marcio e mortale affligge e sprofonda l’uomo e da cui l’uomo stesso si lascia affliggere e sprofondare; affinché, liberato dal tremendo giogo del male, sempre riprenda a camminare nella vita, dentro ad ogni istante della sua vita; incessantemente riammesso alla Vita, riammesso – dentro ad ogni passo terreno – al cammino di felicità e al suo compimento definitivo nella Vita eterna: suo vero destino.
(Nicolino Pompei)
Affidiamo alla Madonna Gabriel¹, osando chiedere il miracolo della sua guarigione. Preghiamo anche per tutti coloro che sono provati da sofferenze corporali e spirituali.
Sotto la custodia materna della Vergine Santissima poniamo Nicolino e tutta la nostra Compagnia.
Chiediamo che la Madonna ottenga a ciascuno di noi la grazia di un cuore bambino, sempre teso e spalancato all’incessante iniziativa dell’Amore di Dio per noi.
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Con la mia voce al Signore grido aiuto, / con la mia voce supplico il Signore; / davanti a lui effondo il mio lamento, / al suo cospetto sfogo la mia angoscia. / Mentre il mio spirito vien meno, / tu conosci la mia via. / Nel sentiero dove cammino / mi hanno teso un laccio. / Guarda a destra e vedi: / nessuno mi riconosce. / Non c’è per me via di scampo, / nessuno ha cura della mia vita. / Io grido a te, Signore; / dico: Sei tu il mio rifugio, / sei tu la mia sorte / nella terra dei viventi. / Ascolta la mia supplica: / ho toccato il fondo dell’angoscia. / Salvami dai miei persecutori / perché sono di me più forti. Strappa dal carcere la mia vita, / perché io renda grazie al tuo nome: / i giusti mi faranno corona / quando mi concederai la tua grazia (Sal 141).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Signore, quanti sono i miei oppressori! / Molti contro di me insorgono. / Molti di me vanno dicendo: / “Neppure Dio lo salva!”. / Ma tu, Signore, sei la mia difesa, / tu sei la mia gloria e sollevi il mio capo. / Al Signore innalzo la mia voce / e mi risponde dal suo monte santo. / Io mi corico e mi addormento, / perché il Signore mi sostiene. / Non temo la moltitudine di genti / che contro di me si accampano. / Sorgi, Signore, salvami, Dio mio (Sal 3).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Mi hanno circondato come api, / come fuoco che divampa tra le spine, / ma nel nome del Signore li ho sconfitti. / Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, / ma il Signore è stato mio aiuto. / Mia forza e mio canto è il Signore, / egli è stato la mia salvezza (Sal 117).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori (Is 53, 2b-4).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti… Ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti ed intercedeva per i colpevoli (Is 53,5.12)
Preghiamo per il Papa e secondo le sue intenzioni. In particolare, come ci ha chiesto all’Angelus di ieri, preghiamo per la pace in Terra Santa, per Mons. Rahho rapito giorni fa in Iraq e per i tanti Iracheni che continuano a subire una violenza cieca ed assurda.
Pater, Ave, Gloria…
Preghiamo per i nostri cari defunti
L’eterno riposo…
Rinnovando l’Affidamento del nostro Movimento a Maria, affidiamo a lei particolarmente l’incontro che domenica prossima vivremo con il nostro Vescovo Mons. Gervasio Gestori
¹ Vedi l’articolo a pagina 2 e 3 di nel frammento Anno V, Numero 3 (Solo Dio basta)
Nel Volantino di Pasqua di quest’anno troviamo il dono di un brano di Nicolino tratto dagli Atti del Convegno Fides Vita 2006.
Nicolino stesso, in questa occasione, ha potuto rivedere questo testo, riaggiornandolo e rinnovandolo alla luce della Grazia del cammino di questi mesi e del suggerimento incessante dello Spirito.
Questo brano è stato estrapolato dall’intervento completo da cui è tratto con la cura e il desiderio che – pur nella sua brevità – sia uno strumento in cui ciascuno possa incontrare l’Avvenimento, l’Avvenimento vivo di Cristo, l’Avvenimento vivo della Chiesa, l’Avvenimento della nascita, della morte e della resurrezione di Cristo… l’Amore di Dio, l’Amore del Padre… l’Essere di Dio, il Suo essere Misericordia sempre…
Anche l’immagine scelta è un’espressione e una sottolineatura di ciò che il testo porta, della Caritas Christi, dell’Amore di Cristo. “Un Amore che si dimostra coinvolto con noi fin dentro le minime fessure del nostro umano straziato dal dolore e dal male, e sino alla commozione per questo umano… Un Amore così coinvolto con l’umano afflitto, atterrito e sotterrato dalla morte da consegnare se stesso gratuitamente e liberamente alla morte, e alla morte di croce”. Un Amore che è documentato anche nella “reale e inaudita assunzione – non per modo di dire… – dell’intera condizione umana nell’umanità di Gesù – vero Uomo”. Gesù che, come ci è dimostrato dal Vangelo della morte e resurrezione di Lazzaro ascoltato ieri, sente e partecipa il dolore “fino alle lacrime” (Atti 2006, p 33)…