Meditazioni 10 settembre 2018
Invochiamo lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio, lo Spirito che ha fecondato Maria, che solo conosce il mio cuore, il mio segreto, la mia necessità, la mia urgenza. Qual è questo segreto? Il segreto dell’uomo è tutto nella sua domanda, nel suo cuore che è domanda assoluta di verità, di significato, di pienezza, di risposta esaustiva. Non può essere lo spirito del mondo a rispondere e a corrispondere, ma è solo lo Spirito di Dio che ci abilita a conoscere ciò che Dio ci ha dato. “E noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere i doni che Egli ci ha elargito” (I Cor 2, 12-13). È lo Spirito che Cristo ci ha lasciato come eredità perché la sua Presenza fosse permanente e continuamente contemporanea ad ogni tempo, ad ogni uomo; che rende quel gruppo di uomini la sua Chiesa, il suo Corpo vivo e presente nella storia, la sua Compagnia nel “qui e ora” di ogni uomo. È lo Spirito che ci rende idonei e capaci di vivere del rapporto con Lui e di essere questa amicizia nella sua santa Chiesa. A Lui chiediamo aiuto per essere assicurati nella posizione del piccolo, dell’umile, nella posizione adeguata a riceverLo e a lasciarci plasmare dalla sua azione. InvochiamoLo per il nostro lavoro di ascolto, approfondimento, di ripresa di ragione perché la nostra vita si sposti dalla parte di Cristo, risulti dal rapporto con Cristo, risulti centuplicata momento per momento dall’obbedienza alla sua Presenza riconosciuta, amata, mendicata e seguita come Avvenimento decisivo. Accada la nostra compagnia come amicizia di Lui nei nostri rapporti, abbandonando riserve, resistenze, ostentazioni di effimere obiezioni e difficoltà, parole e problematicità che offendono innanzitutto la nostra vita e dentro cui perdiamo sempre (Nicolino Pompei, Il centuplo adesso e in eredità la vita eterna).
Alla Madonna affidiamo Nicolino, l’assemblea che vivremo con lui domenica e tutti gli studenti della nostra Compagnia che sabato vivranno un momento di incontro con cui si riaprirà il cammino di quest’anno. Affidiamo alla Madonna tutte le persone per cui ci è stato chiesto di pregare: una famiglia che si sta separando, Anna, Vincenzo, Maria Pia, Paolo, Giancarlo, Michele, Santino, Elena, Augusto, Marisa, Silvia, Ornella, Eleonora, Alessia e la sua famiglia, Giorgio, Tiziana e Iolanda. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti, in particolare per Elia e Benedetto. Preghiamo particolarmente per Papa Francesco, per l’unità della Santa Chiesa e per il Sinodo sui giovani ormai prossimo. Preghiamo anche per Mons. Angelo Spina, Arcivescovo di Ancona-Osimo, che giovedì riceverà il Pallio per volontà di Papa Francesco.
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo…
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda; quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando sono povera, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliata, fa’ che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiata, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stessa, attira la mia attenzione su un’altra persona (Santa Teresa di Calcutta).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Signore, insegnami a non parlare come un bronzo risonante o un cembalo squillante, ma con amore.
Rendimi capace di comprendere e dammi la fede che muove le montagne, ma con l’amore.
Insegnami quell’amore che è sempre paziente e sempre gentile; mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso; l’amore che prova gioia nella verità, sempre pronto a perdonare, a credere, a sperare e a sopportare. Infine, quando tutte le cose finite si dissolveranno e tutto sarà chiaro, che io possa essere stato il debole ma costante riflesso del Tuo amore perfetto (Ibi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d’amore e mi accorgo, in un momento di onestà,
di amare me stessa nella persona amata, liberami da me stessa. Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stessa. Signore, quando mi sono convinta di essere povera e mi accorgo, in un momento di onestà, di essere ricca di orgoglio e di invidia, liberami da me stessa. E, Signore, quando il Regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa’ che io trovi felicità e conforto solo in Te (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
Gesù, Tu sei la vita che voglio vivere, la luce che voglio riflettere, il cammino che conduce al Padre,
l’amore che voglio amare, la gioia che voglio condividere, la gioia che voglio seminare attorno a me.
Gesù, tu sei tutto per me, senza te non posso nulla. Tu sei il pane di vita che la Chiesa mi dà. È per te, in te, con te che posso vivere (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Gesù, Ti amo con tutto il mio cuore, con tutto il mio essere. A Lui ho dato tutto, persino i miei peccati,
e Lui mi ha sposata a Se stesso in tenerezza e amore. Adesso e per tutta la mia vita io sono la sposa del mio Sposo Crocifisso. Amen (Ibi).