Meditazioni 10 agosto 2009
Quello che il cuore desidera e la vita attende non è solo l’incontro con Cristo, ma la permanenza della vita nel continuo rapporto con Lui, dentro una convivenza che ci assimila a Lui. Il desiderio del mio cuore allora non può sopportare che ci si possa sospendere da questo attaccamento, strappare da questa esperienza di convivenza e dal cammino stabilito per questa esatta esperienza di Lui. Il cuore è sempre mobilitato e acceso per rintracciare il suo Volto dentro ad ogni rapporto ed azione che la vita vive e pone. Sia benedetto Iddio per questo cuore irriducibile, ineludibile e a cui non corrisponde altro che l’Infinito! (Nicolino Pompei).
… Invocazione allo Spirito Santo
Nella preghiera di questa sera ringraziamo il Signore per il dono della Vacanza dei giovani appena conclusasi. Nella gioia immensa che la Grazia questa esperienza ha rinnovato e accresciuto in noi, chiediamo alla Madonna di custodire il nostro desiderio di restare sempre fedeli alla Compagnia.
Nel Santo Rosario di questa sera portiamo particolarmente l’ormai prossimo Avvenimento in piazza e preghiamo perché tutte le persone che in qualche modo sono raggiunte dall’invito a questa iniziativa possano incontrare e conoscere Gesù.
Alla Madonna affidiamo il nostro carissimo amico Flavio e sua moglie Jenny che proprio oggi hanno celebrato il Sacramento del loro Matrimonio. Preghiamo anche per Mauro , che questa notte il Signore ha improvvisamente richiamato a Sé, e per Matteo e la sua famiglia.
Alla materna protezione di Maria affidiamo Nicolino e tutte le intenzioni del suo cuore.
Nel primo mistero della gloria contempliamo la resurrezione di Gesù
Prorompe con vigore l’annuncio della risurrezione del Signore, ed è risposta alla ricorrente domanda degli scettici, riportata anche dal libro di Qoèlet: “C’è forse qualcosa di cui si possa dire: / Ecco, questa è una novità?” (Qo 1,10). Sì, rispondiamo: nel mattino di Pasqua tutto si è rinnovato. “Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello: il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa” (Sequenza pasquale). Questa è la novità! Una novità che cambia l’esistenza di chi l’accoglie, come avvenne nei santi (Benedetto XVI – Messaggio Urbi et orbi Pasqua 2009).
Nel secondo mistero della gloria contempliamo Gesù che ascende al cielo
In Cristo asceso al cielo, l’essere umano è entrato in modo inaudito e nuovo nell’intimità di Dio; l’uomo trova ormai per sempre spazio in Dio. Il “cielo”, questa parola cielo, non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l’umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti. L’essere dell’uomo in Dio, questo è il cielo. E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in comunione con Lui (Benedetto XVI – Omelia 24.05.09).
Nel terzo mistero della gloria contempliamo la discesa dello Spirito Santo
Gesù risorto aveva detto ai discepoli: “Restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (Lc 24,49). Questo avvenne in forma sensibile nel Cenacolo, mentre erano tutti radunati in preghiera con Maria, Vergine Madre. Come leggiamo negli Atti degli Apostoli, all’improvviso quel luogo fu invaso da un vento impetuoso, e lingue come di fuoco si posarono su ciascuno dei presenti. Gli Apostoli uscirono allora e incominciarono a proclamare in diverse lingue che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, morto e risorto (cfr At 2,1-4). Lo Spirito Santo, che con il Padre e il Figlio ha creato l’universo, che ha guidato la storia del popolo d’Israele e ha parlato per mezzo dei profeti, che nella pienezza dei tempi ha cooperato alla nostra redenzione, a Pentecoste è disceso sulla Chiesa nascente e l’ha resa missionaria, inviandola ad annunciare a tutti i popoli la vittoria dell’amore divino sul peccato e sulla morte (Benedetto XVI-Omelia 31.05.09).
Nel quarto mistero della gloria contempliamo Maria che viene assunta in cielo
Maria assunta in cielo ci indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno. Ci ricorda che tutto il nostro essere – spirito, anima e corpo – è destinato alla pienezza della vita; che chi vive e muore nell’amore di Dio e del prossimo sarà trasfigurato ad immagine del corpo glorioso di Cristo risorto; che il Signore abbassa i superbi e innalza gli umili (cfr Lc 1,51-52). Questo la Madonna proclama in eterno col mistero della sua Assunzione. Che Tu sia sempre lodata, o Vergine Maria! Prega il Signore per noi (Benedetto XVI – Angelus 15.08.08).
Nel quinto mistero della gloria contempliamo Maria che viene coronata Regina
Maria Santissima va sempre collocata nel mistero di Cristo e della Chiesa. In questa prospettiva, “la Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla quale segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando verrà il giorno del Signore (cfr 2 Pt 3,10)”. Dal Paradiso la Madonna continua a vegliare sempre, specialmente nelle ore difficili della prova, sui suoi figli, che Gesù stesso Le ha affidato prima di morire in croce (Benedetto XVI – Angelus 15.08.08).