Meditazioni 1 ottobre 2018
Voglio riprendere ora un brano di santa Teresina a noi molto caro. Sono le ultime parole che Teresina scrive alla Madre Priora del Carmelo alcuni mesi prima di morire. “Alle anime semplici non servono mezzi complicati: poiché io sono tra queste, un mattino durante il ringraziamento, Gesù mi ha dato un mezzo semplice per compiere la mia missione. Mi ha fatto capire questa parola del Cantico dei Cantici: «Attirami, noi correremo all’effluvio dei tuoi profumi» (Ct 1,4). Oh Gesù, dunque non è nemmeno necessario dire: «Attirando me, attira le anime che amo!». Questa semplice parola: «Attirami», basta. […]Madre amata, ecco la mia preghiera: chiedo a Gesù di attirarmi nelle fiamme del suo amore, di unirmi così strettamente a lui, che egli viva e agisca in me. Sento che quanto più il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore, quanto più dirò: attirami, tanto più le anime che si avvicineranno a me (povero piccolo rottame di ferro inutile, se mi allontanassi dal braciere divino) correranno rapidamente all’effluvio dei profumi del loro amato, perché un’anima infiammata di amore non può restare inattiva: certo, come santa Maddalena resta ai piedi di Gesù, ascolta la sua parola dolce e infuocata. Sembrando non dare niente, dà molto di più di Marta che si agita per molte cose e vorrebbe che la sorella la imitasse. Non sono i lavori di Marta che Gesù biasima: a questi lavori la sua madre divina si è umilmente sottomessa per tutta la sua vita poiché doveva preparare i pasti per la Santa Famiglia. È solo l’inquietudine della sua ardente ospite che vorrebbe correggere”. Il Signore Gesù, correggendo Marta, vuole richiamare ciascuno di noi e riaffermare che tutto quello che è necessario è lì davanti ai suoi occhi come qui ora davanti ai nostri. Che “l’unum necessarium” è la Sua presenza. Che tutto quello che facciamo o è mosso dalla Sua presenza o è votato alla dispersione, all’inconsistenza e al nulla (Nicolino Pompei, Guardate a Lui e sarete raggianti).
Preghiamo per Nicolino e per tutte le sue intenzioni. Preghiamo per gli amici che si sono raccomandati alla nostra preghiera o per cui ci è stato chiesto di pregare: Samanta, Monica, Caterina, Pietro, Elena, Augusto, Marisa, Francesca, Giancarlo, Maria Pia, Vincenzo, Ornella, Santino, Eleonora, Giorgio, Silvia, Iolanda e tutte le persone malate. Preghiamo per Hossein Giuseppe Paolo, che sabato ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, Lorenzo, che ieri ha ricevuto il Battesimo, Stefano, che sabato ha ricevuto la Cresima e Andrea, Giovanni e Martinache la riceveranno sabato prossimo. Preghiamo per tutti i nostri cari defunti, in particolare per Rita, morta tragicamente venerdì scorso, e per i nostri amici Maria e Marco di cui in questa settimana ricorrono gli anniversari della morte. “Dalla posizione in cui adesso ti trovi, – scriveva Nicolino alla morte di Marco – sfiorando la vita di ciascuno di noi, la vita dei tuoi amici rimasti in piazza, sussuraci parole di Verità e illuminaci con la Luce da cui tu adesso sei finalmente, eternamente illuminato e riscaldato”. Preghiamo per Paolo e Ilaria che si stanno avvicinando a celebrare il sacramento del loro matrimonio. Preghiamo per Papa Francesco, per l’unità della Santa Chiesa, per il Sinodo dei Vescovi sui giovani, che mercoledì inizierà, e preghiamo per le popolazioni dell’Indonesia colpite da un forte maremoto; preghiamo per i numerosi defunti, per i feriti e per quanti hanno perso la casa e il lavoro. Il Signore li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso (cfr Angelus del 30.09.18).
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio è ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Invocazione allo Spirito Santo
Nel primo mistero del dolore contempliamo l’agonia di Gesù nel Getsemani
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta, umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà (San Francesco d’Assisi).
Nel secondo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene flagellato
Frate Lione con grande ammirazione il domandò: «Padre, io ti prego dalla parte di Dio, che tu mi dica dov’è perfetta letizia».E Santo Francesco sì gli rispose: «Quando noi saremo a Santa Maria degli Angeli, cosi bagnati per la piova e agghiacciati per lo freddo, e infangati e afflitti di fame, e picchieremo alla porta; e il portinaio verrà adirato e dirà: “Chi siete voi?”, e noi diremo: “Noi siamo due de’ vostri Frati”. E colui dirà: “Voi non dite vero: anzi siete due ribaldi che andate ingannando il mondo e rubando le limosine de’ poveri; andate via”; e non ci aprirà, e faracci star di fuori alla neve e all’acqua, col freddo e con la fame insino alla notte; allora se noi tanta ingiura e tanta crudeltate sosterremo pazientemente senza turbarsene e senza mormorare di lui; e penseremo umilmente e caritativamente che quello portinaio veramente ci cognosca, e che Iddio il fa parlare contra a noi: o Frate Lione, iscrivi, che qui è perfetta letizia (San Francesco d’Assisi).
Nel terzo mistero del dolore contempliamo Gesù che viene coronato di spine
E se noi perseveriamo picchiando, e egli uscirà fuori turbato, e come furfanti importuni ci caccerà con villanie e con schiaffi, dicendo: “Partitevi quinci, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, che qui non mangerete né albergherete”. Se noi questo sosterremo con pazienza e con allegrezza e con amore: o Frate Lione, iscrivi, che qui è perfetta letizia. E se noi, pur costretti dalla fame e dal freddo, più picchieremo e chiameremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto, che ci apra e mettaci dentro; e quello più scandalizzato dirà: “Costoro son furfanti importuni, io gli pagherò bene come sono degni”; e uscirà fuori con un bastone nocchieruto e piglieracci per lo cappuccio e getteracci in terra e involgeracci nella neve, e batteracci nodo a nodo con quello bastone: se noi tutto questo sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo amore: o Frate Lione, iscrivi, che qui è perfetta letizia (Ibi).
Nel quarto mistero del dolore contempliamo Gesù che sale al Calvario portando la croce
E però odi la conclusione: sopra tutte le grazie e doni dello Spirito Santo, le quali Cristo concede agli amici suoi, si è di vincere se medesimo e volentieri per amore di Cristo sostenere pene, ingiurie e disagi. Poiché in tutti gli altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare, perché non sono nostri, ma di Dio; onde dice l’Apostolo: “Che hai tu, che tu non abbi da Dio?”… Ma nella croce della tribolazione ben ci possiamo gloriare, poiché questo è nostro; e perciò dice l’Apostolo: “Io non mi voglio gloriare, se non nella croce del Nostro Signore Gesù Cristo (Ibi).
Nel quinto mistero del dolore contempliamo Gesù che muore in croce
Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose. Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi, Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero. Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza, Tu sei umiltà, Tu sei pazienza, Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete. Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza, Tu sei giustizia, Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza. Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine. Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore, Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio. Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità. Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore (San Francesco d’Assisi).
prima della benedizione finale
Il Santo Padre ha deciso di invitare tutti i fedeli, di tutto il mondo, a pregare il Santo Rosario ogni giorno, durante l’intero mese mariano di ottobre; e a unirsi così in comunione e in penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi. Accogliamo l’appello del Santo Padre Francesco e concludiamo l’Affidamento con la preghiera alla Madonna e a San Michele Arcangelo come il Papa ha chiesto di fare ogni giorno al termine del Rosario in questo mese di ottobre.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro le malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa’ sprofondare nell’inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen.