Meditazioni del 04 febbraio 2008
I nostri carissimi Bibi e Giovanni venerdì festeggiano 50 anni di Matrimonio. Ringraziamo il Signore per il dono di questo Sacramento e per la fedeltà ad esso che loro ci hanno sempre testimoniato, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Affidiamo alla Madonna Bibi e Giovanni; con profonda commozione e gratitudine lodiamo il Signore per la testimonianza che ci dona in questi Amici e per i frutti che il Sacramento del loro Matrimonio ha portato.
Preghiamo anche per tutti gli sposi, perché dalla Grazia di questo anniversario siano richiamati e sostenuti.
In comunione con il Papa preghiamo per tutti i consacrati, per chi ogni giorno lavora e lotta in difesa della vita umana e invochiamo il dono della pace di Dio particolarmente per le popolazioni del Kenia e dell’Iraq.
Preghiamo per Nicolino, chiedendo alla Madonna che lo custodisca e lo accompagni sempre con materna protezione nella responsabilità che il Signore gli ha chiesto.
I MISTERI DEL SANTO ROSARIO
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
…Chi più di Maria Santissima ci può accompagnare dentro il Mistero dell’Amore di Dio, che l’ha eletta e chiamata ad essere il grembo accogliente della sua nascita come Uomo tra gli uomini. “Tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ‘l tuo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura”. Chi più di Maria Santissima – nel cui ventre “si raccese l’Amore”, nel cui grembo l’Amore accade come Uomo per rivelarsi come Uomo, come Uomo che porta anche i suoi connotati umani e materni – possiamo reclamare perché ci accompagni e ci sostenga a corrispondere all’Amore di Cristo, ad una vita segnata dall’amore a Cristo e dall’Amore di Cristo… (Nicolino Pompei, Atti del Convegno Fides Vita 2006, p 44).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
… Non è concepibile l’amore di Dio senza l’amore all’uomo, come l’amore all’uomo senza l’amore di Dio… L’ambito proprio e peculiare, oserei aggiungere coincidente di questo Amore è l’amore all’altro. Non si può dire di amare Dio, di essere mossi dall’Amore di Cristo se non si è commossi verso l’uomo ed ogni uomo prossimo. E prossimo è ogni uomo che ci accade come prossimità: la propria donna, i propri figli… ma anche chi ci accade per strada o andando al lavoro. Dai più prossimi fino al più estraneo… (Ibi, p 37).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
… L’Amore di Cristo ci spinge, ci preme, ci urge. Perché l’Amore di Cristo è la sconvolgente incarnazione dell’Amore di Dio. Quell’Amore assolutamente anelato, bramato, gridato dal cuore di ogni uomo accade come Uomo in Gesù di Nazareth. Gesù è la pienezza dell’Amore di Dio per ogni uomo, che si fa Uomo nella storia, un Uomo nella storia per rivelarlo alla vita di ogni uomo… (Ibi, p 22).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
… La fede è ciò che afferma la Presenza che corrisponde al nostro fondamentale bisogno, che ci fa riconoscere la Presenza del nostro assoluto desiderio del cuore, del vero Atteso dalla vita nella sua assoluta esigenza costitutiva. Che sola apre alla speranza. La speranza che insorge nella vita di chi è tutto abitato e afferrato dalla certezza – dentro ad ogni istante, anche il più drammatico – della presenza di Colui che la fede riconosce come la rivelazione dell’Amore di Dio per l’uomo, del Disegno buono e salvifico dell’Amore di Dio, che opera sempre per la salvezza e per portare a compimento – attraverso ogni momento – la vita dell’uomo… (ibi, p 25-26).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
… Dice il Papa nella Deus caritas est: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. Nel suo Vangelo Giovanni aveva espresso quest’avvenimento con le seguenti parole: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui… abbia la vita eterna»” (Ibi, p 27).
INTRODUZIONE ALLA QUARESIMA
Mercoledì 6 febbraio inizia la Quaresima di quest’anno. Ciascuno viva la Santa Messa mercoledì e si apra così al cammino di questo tempo di Grazia in preparazione alla Santa Pasqua, ricevendo l’imposizione delle Sacre Ceneri.
La Chiesa ci chiede di vivere il digiuno nella giornata di mercoledì, così come ci chiede di vivere l’astinenza ogni venerdì di Quaresima. Aderiamo con semplicità e umiltà a queste indicazioni, senza interpretazioni e riduzioni.
Come il Papa ha detto all’Angelus di ieri, questo tempo può essere un’occasione di autentica conversione per ciascuno di noi. La Quaresima – e ogni suo gesto – è una Grazia. Riprendiamo ciò che Nicolino dice nell’intervento su cui stiamo lavorando all’Eco, parlando dei gesti e dei luoghi della Compagnia, e consideriamolo anche per la Quaresima: “… Abbiamo la Grazia di questo ulteriore [tempo di Quaresima] per ritrovarci più consapevoli di noi stessi nel desiderio di lasciarci assumere da questo Amore fedele, che non ci abbandona mai, sempre rivolto verso di noi e a nostro vantaggio…[La Quaresima] è certamente occasione favorevole e di Grazia che deve però aprirci ad una continua tensione quotidiana, di istante in istante. In cui la vita si rivolga incessantemente alla Fonte vitale che solo la disseta sempre e la irriga per la sua fecondità. Questa ripresa continua è un volgersi incessante. E rivolgersi è più di un semplice voltarsi o di un generico girarsi dalla parte opposta. Indica il volgersi verso Colui che è la fonte e la soddisfazione continua della vita per attaccargli la vita. Indica un rivolgerla dalla parte di Cristo, perché sia appoggiata, attaccata, afferrata e affermata da Cristo, in cui si ritrova adeguatamente alimentata e feconda di frutti copiosi, tanto che altri ne possano godere…” (Ibi, p 43).
Il digiuno, la carità (anche nell’espressione dell’elemosina, che nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno il Papa chiarisce e indica particolarmente), la preghiera, il lavoro, la meditazione, il silenzio, la Via Crucis, i gesti di penitenza… tutti i gesti, insomma, che la Chiesa indica particolarmente di vivere nel periodo di Quaresima sono per questo, per favorire che ciascuno di noi si rivolga incessantemente alla Fonte vitale, perché la vita si rivolga dalla parte di Cristo.
In questo periodo continueremo ad aiutarci e a sostenerci.
Lo stesso numero di nel frammento, che uscirà in questa settimana e arriverà nelle nostre case nei prossimi giorni, è stato pensato proprio come uno strumento di aiuto e di lavoro per questo tempo di Quaresima.