Meditazioni 02 luglio 2012
O tu, chiunque sia, che ti avvedi di essere in balìa dei flutti di questo mondo, tra burrasche e tempeste, invece di camminare sulla terra, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa Stella, se non vuoi essere travolto dalle tempeste.
Se insorgono i venti delle tentazioni, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la Stella, invoca Maria. Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della maldicenza, dell’invidia: guarda la Stella, invoca Maria. Se l’ira, o l’avarizia, o le lusinghe della carne scuotono la navicella dell’anima: guarda a Maria.
Se tu, turbato dall’enormità dei peccati, confuso per la bruttura della tua coscienza, spaventato per il rigore del giudizio, incominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza, dall’abisso della disperazione: pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nelle incertezze, pensa a Maria, invoca Maria.
Ella non si allontani mai dalla tua bocca, non si allontani mai dal tuo cuore; e perché tu abbia ad ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare mai di seguire l’esempio della sua vita. Seguendola, non uscirai di strada; pregandola, non dispererai; pensando a Lei, non cadrai in errore. Se Lei ti sorregge, non cadi; se Lei ti protegge, non hai da temere; se Lei ti guida, non ti affaticherai; se Lei ti è favorevole, giungerai alla mèta (San Bernardo).
…Invocazione allo Spirito Santo
Preghiamo per Nicolino e per tutte le intenzioni che custodisce nel suo cuore; in particolare affidiamo alla Madonna i ragazzi che oggi sono partiti per la Vacanza Studenti e i nostri amici adulti che li accompagnano in questo cammino. Nella memoria del secondo anniversario della sua morte, preghiamo anche per la nostra carissima Mirella e per la sua amatissima famiglia. Preghiamo anche per Lucia, la nonna di Arianna e Angela Battisti, di cui domani sarà celebrato il funerale.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Nel momento dell’annunciazione troviamo proprio tutto quello che vale: l’iniziativa del Mistero, che accade come uomo nella storia, attraverso la libertà e la carne di una donna, proprio come un bambino accade ad ogni mamma. E troviamo la risposta che – ogni giorno, momento per momento, lì dove siamo, in tutti i luoghi della nostra responsabilità, dentro ogni vocazione – siamo chiamati a dare alla Grazia che opera sempre: Fiat mihi secundum verbum tuum. Sì, così si faccia. Sì, così la mia vita; la mia vita è la tua iniziativa su di me; la tua volontà è la mia vita, la pienezza dell’umano. Per cui sì, sì, sì: il mio io pieno è secondo te, si faccia di me secondo te (Nicolino Pompei, Pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi).
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Chiediamo alla Madonna di imitare il suo fiat. Di imitare il suo sì, di imitare il suo sì nell’istante. Di imitare il suo sì al Mistero, a Cristo nella modalità e nella forma, negli istanti, nelle circostanze, nelle situazioni e condizioni dentro cui la nostra vita si trova e si troverà a passare (Nicolino Pompei, La pietra che voi costruttori avete scartato è diventata testa d’angolo. E in nessun altro c’è salvezza).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
Tu, o Maria, sei la pienezza e la certezza di quello che siamo chiamati ad essere, la pienezza esemplare per tutta la santa Chiesa di ciò che siamo chiamati a vivere come abbandono al Mistero, a Dio, a Cristo nell’istante breve. Con il tuo “sì” ci hai dato Gesù, ci hai dato Dio che si rivela nella carne di Gesù. Dice Origene: “A che ti serve che Cristo sia venuto un tempo nella carne, se non è venuto anche nella tua anima, nella tua carne? (Se non posso mostrare che Egli viene ed è presente ora nella mia carne?). Preghiamo dunque perché ogni giorno il suo avvento si compia in noi, affinché possiamo dire: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me»” (Nicolino Pompei, Chi vorrà salvare la propria vita la perderà. Ma chi la perderà per Me la troverà).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo la presentazione di Gesù al tempio
Chi più di Maria Santissima ci può accompagnare dentro il Mistero dell’Amore di Dio, che l’ha eletta e chiamata ad essere il grembo accogliente della sua nascita come Uomo tra gli uomini… “Tu se’ colei che l’umana natura / nobilitasti sì, che ’l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura”. Chi più di Maria Santissima – nel cui ventre “si raccese l’Amore”, nel cui grembo l’Amore accade come Uomo per rivelarsi come Uomo, come Uomo che porta anche i suoi connotati umani e materni – possiamo reclamare perché ci accompagni e ci sostenga a corrispondere all’Amore di Cristo, ad una vita segnata dall’amore a Cristo e dall’Amore di Cristo… (Nicolino Pompei, Caritas Christi urget nos).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio
La donna tutta sottomessa all’iniziativa del Mistero e che lo ha partorito come Uomo, deve essere sempre richiamata come compagnia necessaria. Dobbiamo ora e sempre invocare la Madonna per l’imitazione del suo fiat, come suprema obbedienza alla volontà del Padre in cui solo consiste la vita. Deve essere inesauribile lo sguardo che portiamo alla Madonna, l’accoglienza della sua compagnia e la richiesta della sua intercessione (Nicolino Pompei, Il centuplo adesso e in eredità la vita eterna).