Meditazioni 01 febbraio 2010
Il nostro cuore sia nell’imitazione e nella coincidenza del cuore di Maria quando ha risposto “fiat” al Mistero: si faccia di me secondo te, secondo la tua parola, secondo la tua volontà e il disegno del Padre… Quale persona potrebbe più di Maria essere per noi stella di speranza, lei che con il suo “sì” aprì a Dio stesso la porta del mondo; lei che diventò la vivente arca dell’alleanza in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi (Nicolino Pompei).
… Inovocazione allo Spirito Santo
Grazie, Signore, per la Grazia della nostra Compagnia, che ci hai rinnovato e ravvivato attraverso l’avvenimento del matrimonio di Raffaele e Serena. Alla tua materna protezione, Maria, affidiamo tutti gli amici che in questa circostanza abbiamo rincontrato e a te raccomandiamo particolarmente Nicolino e tutte le intenzioni che porta nel suo cuore.
Nel primo mistero della gioia contempliamo l’annuncio dell’Angelo a Maria
Maria viene salutata dall’angelo “piena di grazia”, che significa proprio questo: il suo cuore e la sua vita sono totalmente aperti a Dio e per questo completamente invasi dalla sua grazia. Vi aiuti Lei a fare di voi stessi un “sì” libero e pieno a Dio, perché possiate essere rinnovati, anzi trasformati dalla luce e dalla gioia dello Spirito Santo (Benedetto XVI- Discorso 13.12.07)
Nel secondo mistero della gioia contempliamo la visita di Maria alla cugina Elisabetta
Che cosa ha spinto Maria, giovane ragazza, ad affrontare quel viaggio? Che cosa, soprattutto, l’ha spinta a dimenticare se stessa, per spendere i primi tre mesi della sua gravidanza al servizio della cugina bisognosa di assistenza? La risposta sta scritta in un Salmo: “Corro per la via dei tuoi comandamenti, [Signore,] / perché hai dilatato il mio cuore”. Lo Spirito Santo, che rese presente il Figlio di Dio nella carne di Maria, dilatò il suo cuore alle dimensioni di quello di Dio e la spinse sulla via della carità. La Visitazione di Maria si comprende alla luce dell’evento che immediatamente precede nel racconto del Vangelo di Luca: l’annuncio dell’Angelo e il concepimento di Gesù ad opera dello Spirito Santo. Lo Spirito scese sulla Vergine, la potenza dell’Altissimo stese su di Lei la sua ombra. Quello stesso Spirito la spinse ad “alzarsi” e a partire senza indugio, per essere di aiuto all’anziana parente. Gesù ha appena incominciato a formarsi nel seno di Maria, ma il suo Spirito ha già riempito il cuore di Lei, così che la Madre inizia già a seguire il Figlio divino: sulla via che dalla Galilea conduce in Giudea è lo stesso Gesù a “spingere” Maria, infondendole lo slancio generoso di andare incontro al prossimo che ha bisogno, il coraggio di non mettere avanti le proprie legittime esigenze, le difficoltà, le preoccupazioni, i pericoli per la sua stessa vita. È Gesù che l’aiuta a superare tutto lasciandosi guidare dalla fede che opera mediante la carità (Benedetto XVI – Discorso 31.05.07).
Nel terzo mistero della gioia contempliamo la nascita di Gesù
“Per Maria si compirono i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo”. Queste frasi, sempre di nuovo ci toccano il cuore. È arrivato il momento che l’Angelo aveva preannunziato a Nazaret: “Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo”. È arrivato il momento che Israele aveva atteso da tanti secoli, durante tante ore buie – il momento in qualche modo atteso da tutta l’umanità in figure ancora confuse: che Dio si prendesse cura di noi, che uscisse dal suo nascondimento, che il mondo diventasse sano e che Egli rinnovasse tutto. Possiamo immaginare con quanta preparazione interiore, con quanto amore Maria sia andata incontro a quell’ora. Il breve accenno: “Lo avvolse in fasce” ci lascia intravedere qualcosa della santa gioia e dello zelo silenzioso di quella preparazione. Erano pronte le fasce, affinché il bimbo potesse essere accolto bene. Ma nell’albergo non c’è posto. In qualche modo l’umanità attende Dio, la sua vicinanza. Ma quando arriva il momento, non ha posto per Lui. È tanto occupata con se stessa, ha bisogno di tutto lo spazio e di tutto il tempo in modo così esigente per le proprie cose, che non rimane nulla per l’altro – per il prossimo, per il povero, per Dio. E quanto più gli uomini diventano ricchi, tanto più riempiono tutto con se stessi. Tanto meno può entrare l’altro (Benedetto XVI – Omelia 25.12.07).
Nel quarto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene presentato al Tempio
Fissiamo lo sguardo su Gesù, Maria e Giuseppe e adoriamo il mistero di un Dio che ha voluto nascere da una donna, la Vergine Santa, ed entrare in questo mondo per la via comune a tutti gli uomini (Benedetto XVI – Angelus 30.12.07).
Nel quinto mistero della gioia contempliamo Gesù che viene ritrovato nel Tempio
Maria è Colei che più di tutti ha compreso il senso delle parole di Gesù: “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”. Vi insegni ad ascoltare il suo divin Figlio. Vi aiuti a dire con la vita: “Eccomi, o Dio, io vengo a fare la tua volontà” (Benedetto XVI – Messaggio 10.02.07).