Nuove scritte intimidatorie contro il neo presidente dei vescovi italiani, monsignor Angelo Bagnasco
«Bagnasco a morte». «Bagnasco attento fischia ancora il vento». Ma anche scritte contro il cardinale Camillo Ruini e persino contro Benedetto XVI. «A morte il Papa». Una mano ignota armata di vernice nera ha sfogato sentimenti anticlericali corredando le iscrizioni coi simboli della stella a cinque punte, della falce e martello e della P38. La sgradita sorpresa è stata ritrovata sul muro di una casa nel quartiere di Sampierdarena, non lontano dal centro sociale Zapata (che si dissocia dall’episodio). A Genova negli ambienti legati al cosiddetto antagonismo di sinistra sembra si stia diffondendo un clima di insofferenza nei confronti della Chiesa per le prese di posizione in materia di Dico e famiglia. L’ovvia conseguenza è stato l’innalzamento del livello di guardia da parte delle forze dell’ordine. I vescovi italiani, in serata, attraverso un comunicato firmato dal segretario monsignor Giuseppe Betori hanno espresso «vicinanza e solidarietà» all’arcivescovo di Genova vittima di «espressioni intimidatorie». Con un augurio: che tutto possa restare circoscritto a fatti isolati. «Condividiamo nel profondo l’invito alla serenità formulato dallo stesso presidente della Cei e lo accompagnamo con la preghiera». Se l’episcopato prega e minimizza, il questore di Genova, Salvatore Presenti promuove screening e monitoraggi per arrivare al colpevole o ai colpevoli. Al momento, tuttavia, non si prevedono altre misure oltre quelle già prese. «C’è attenzione ma non tensione». Nei giorni scorsi, a seguito delle prime scritte sul portone della cattedrale, era scattata la tutela. Un poliziotto da allora accompagna discretamente gli spostamenti del prelato. Intanto dal mondo politico si è levato un coro solidale. Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc, parla di ondata d’odio quale «prova della verità e della serietà della testimonianza della Chiesa». Franco Monaco dell’Ulivo stigmatizza con fermezza il fatto. «Niente può giustificare insulti e minacce». Roberto Maroni della Lega parla di intolleranza della sinistra radicale, Volontè invoca l’intervento del ministro dell’Interno, Amato. Infine, la preoccupazione della Rosa nel Pugno che per bocca di Roberto Villetti condanna i fantomatici laico-terroristi.