Per Wojtyla migliaia a San Giovanni Ruini: “La sua vita coincide con la santità”
La basilica gremita di fedeli per la solenne cerimonia della chiusura del processo diocesano di beatificazione. Nel giorno del secondo anniversario della morte
ROMA – Migliaia di fedeli hanno affollato questa mattina la basilica di San Giovanni in Laterano dove, nel giorno del secondo anniversario della morte, si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II.
Un lungo e caloroso applauso ha salutato il discorso tenuto dal cardinale vicario Camillo Ruini, che ha ripercorso per grandi linee il pontificato di Wojtyla arricchendolo della diretta testimonianza di ricordi che hanno accompagnato il suo cammino con quello del papa polacco.
“La vita terrena di Karol Wojtyla coincide con la santità. E la testimonianza immediata sta nella ricchezza della sua umanità” ha detto il cardinale Ruini. Il cardinale vicario ha sottolineato come nell’amore per la Croce Wojtyla vi scorgeva il Volto di Dio Padre, e ha aggiunto che “fino all’ultimo, fino alle ore della sua agonia”, Giovanni Paolo II è stato fedele a quello che era il suo modo di intendere la fede. “Non abbiate paura”, ha ricordato Ruini citando il messaggio di Wojtyla, ricordando la forza di questo messaggio capace “di liberare la Polonia, ma non solo la Polonia”.
La solenne cerimonia in latino che suggella la chiusura del processo canonico di beatificazione di Giovanni Paolo II è stata seguita in un clima denso di commozione e di preghiera da parte dei fedeli. Nella basilica, colma di pellegrini, tantissimi dei quali arrivati dalla Polonia, sono state piazzate decine di televisori che attraverso il circuito
interno hanno trasmesso quanto accadeva sull’altare. Tutti i fascicoli riguardanti il papa polacco sono stati consegnati alla congregazione vaticana per le cause dei santi.
Presenti alcune personalità politiche come Pier Ferdinando Casini, il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra e il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa. Nei primi banchi anche molti vescovi e cardinali, tra i quali l’ex segretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano, e il prefetto per la congregazione delle cause dei santi, cardinale José Saraiva Martins. Tra i cardinali presenti anche l’ex segretario di Giovanni Paolo II e ora arcivescovo di Cracovia, Stanislao Dziwisz, e la suora che ha ricevuto un miracolo da Giovanni Paolo II, guarita dal Parkinson, suor Marie Simon Pierre.
La prima procedura per la chiusura della fase diocesana per la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II si è conclusa in una ventina di minuti. Il notaio ha dato lettura, in latino, della rilevazione “dell’intera documentazione processuale” e, constatato che “il promotore di giustizia non ha nulla da obiettare”, ha affidato gli “atti autografi integri e autentici al postulatore” perché questi li trasferisca alla Congregazione vaticana delle cause dei santi. Successivamente il postulatore Slawomir Oder, sempre in latino ha recepito l’incarico di custodire gli scritti e i documenti della causa e il plico delle lettere di accompagnamento. Notaio e postulatore hanno quindi firmato insieme al cardinale vicario Camillo Ruini, ai giudici e al promotore di giustizia.